"Maslenica - Petruška e il ciarlatano": Stravinsky (e la danza contemporanea) al Teatro Orione

Alessandro Cascioli (foto Rosellina Garbo)
Il prossimo appuntamento in programma è domenica 8 maggio alle 18.00 e vede in scena la coreografia di Alessandro Cascioli per lo spettacolo "Maslenica - Petruška e il ciarlatano" con i danzatori Emilio Barone, Gaetano La Mantia, Federica Marullo, Michele Morelli e Yuriko Nishihara.
Cascioli dal 2013 lavora presso il corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo dove interpreta svariati ruoli da primo ballerino per coreografi importanti di fama internazionale.
Si tratta di una produzione del Nuovo Teatro Orione che va in scena a 140 anni dalla nascita di Stravinsky. Con le sue sonorità aspre, svela al pubblico la storia tragica di un burattino che ha sentimenti umani e che viene ignorato dalla folla festosa riunitasi in occasione del Carnevale.
Petruška può essere considerato il primo balletto russo che interrompe, con la sua contemporaneità, quella lunga schiera di opere dalla connotazione fiabesca e romantica.
L’autore, Stravinskij, con le sue sonorità aspre, svela al pubblico la storia tragica di un burattino che ha sentimenti umani e che viene ignorato dalla folla festosa riunitasi in occasione della Maslenica, festa tradizionale russa che ricorda il nostro carnevale. Tutti ridono di lui e delle sue azioni ma nessuno si rende conto di quanto in realtà soffra.
In un momento storico cosi difficile per tutti noi in cui molti teatri si rifiutano di rappresentare il patrimonio artistico e ballettistico russo, la compagnia Corpo Creativo Core e il coreografo Alessandro Cascioli decidono di andare contro corrente dando nuova vita allo spettacolo del coreografo Michel Fokine per mostrare quanto di più sbagliato ci sia nel dimenticare le splendide opere che i grandi artisti del passato ci hanno donato.
È importante per la nostra anima ritrovare quel Petruška che è insito in ognuno di noi, quella dolcezza, fragilità e sensibilità che ogni giorno accantoniamo fingendoci sempre forti.
Siamo tutti fantocci costretti ad indossare maschere in questo mondo fatto di falsi sorrisi e l’unico modo che abbiamo per scavare a fondo nella nostra anima è ritrovarci soli con noi stessi. Noi siamo così, manichini in pena in una società dove persino la più piccola lacrima non ci è concessa, dove quel “sto bene” buttato lì cela in realtà infiniti dolori e sofferenze.
Stravinskij, in questa versione, è simbolo di quell’uomo che riversa nell’arte le difficoltà della sua vita compiendo un viaggio per spogliarsi totalmente da quelli che sono gli orpelli inutili di cui si adorna per accontentare gli altri.
Un viaggio tra immagini bianche e nere, tra le personalità contrastanti del Mago ciarlatano e del fragile burattino, facce opposte della stessa medaglia. Non ci resta che ritrovare la nostra essenza, guardandoci dentro e scavando nel fondo della nostra anima perché è lì che si nasconde il nostro più segreto Petruška.
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