Marmi mischi e candidi stucchi: il trionfo del Barocco nella Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Trapani

L'interno del Collegio dei Gesuiti a Trapani
Carceri inaccessibili, campanili panoramici, la Madonnina di Andrea Della Robbia e i crocifissi delle leggende, palazzi nobiliari, aree archeologiche e un inedito progetto per i più piccoli: ritornano a Trapani "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre, per scoprire la città tra visite e passeggiate (leggi l'articolo di approfondimento).
Marmi e stucchi: la Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Trapani è un trionfo del barocco. La costruzione della magnifica chiesa venne iniziata dalla Compagnia di Gesù nel 1616, grazie anche al contributo di laute donazioni dei fedeli.
L’edificio fu consacrato nel 1638, ma ancora nel 1767, anno dell’espulsione dei Gesuiti, non era stato ultimato. Il progetto originario è attribuito all’architetto Natale Masuccio, autore di Casa Professa a Palermo, mentre il prospetto si deve a Francesco Bonamici. All’interno risplendono marmi mischi e stucchi di Bartolomeo Sanseverino, allievo di Giacomo Serpotta.
Di particolare pregio la cappella di Sant’Ignazio, opera di Giovanni Biagio Amico; l’icona in marmo dell’Immacolata di Ignazio Marabitti; i dipinti del fiammingo Geronimo Gerardi l’armadio ligneo della sacrestia. Attigui alla chiesa sono l’ex collegio e la casa dei Gesuiti, che, dopo la confisca dei beni ecclesiastici da parte dello Stato nel 1866, divennero sede del Regio Liceo e in seguito, del Tribunale.
A Trapani sono 25 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Trapani, al costo di 15 euro.
Marmi e stucchi: la Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Trapani è un trionfo del barocco. La costruzione della magnifica chiesa venne iniziata dalla Compagnia di Gesù nel 1616, grazie anche al contributo di laute donazioni dei fedeli.
L’edificio fu consacrato nel 1638, ma ancora nel 1767, anno dell’espulsione dei Gesuiti, non era stato ultimato. Il progetto originario è attribuito all’architetto Natale Masuccio, autore di Casa Professa a Palermo, mentre il prospetto si deve a Francesco Bonamici. All’interno risplendono marmi mischi e stucchi di Bartolomeo Sanseverino, allievo di Giacomo Serpotta.
Di particolare pregio la cappella di Sant’Ignazio, opera di Giovanni Biagio Amico; l’icona in marmo dell’Immacolata di Ignazio Marabitti; i dipinti del fiammingo Geronimo Gerardi l’armadio ligneo della sacrestia. Attigui alla chiesa sono l’ex collegio e la casa dei Gesuiti, che, dopo la confisca dei beni ecclesiastici da parte dello Stato nel 1866, divennero sede del Regio Liceo e in seguito, del Tribunale.
A Trapani sono 25 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Trapani, al costo di 15 euro.
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