Lo scrigno di stucchi rococò e la statua preziosa del ‘500: le visite alla Chiesa di San Giuseppe di Scicli

Chiesa di San Giuseppe a Scicli
Secondo l'Unesco Scicli è "un capolavoro del genio creativo umano dell’età tardo-barocca". Solenne e accogliente insieme, è un inno alla qualità della vita. Tra le meraviglie della città "Le Vie dei Tesori", a Scicli per la sua seconda edizione, nei weekend dal 4 al 20 ottobre, propone un viaggio in tredici tappe, denso di echi storici e letterari. Chiese barocche, palazzi sontuosi, musei.
Al centro del quartiere omonimo, uno dei più antichi della città, la chiesa di San Giuseppe ha origini cinquecentesche. Ѐ famosa, soprattutto, per la spettacolare cavalcata che si ripete ogni anno a ridosso delle celebrazioni che rievocano la Fuga in Egitto della Sacra Famiglia. In origine, era la cappella privata della famiglia Miccichè; dopo il terremoto del 1693, fu ricostruita nel 1722 nella sua attuale veste barocca.
La facciata concava nasconde una delle opere più sfarzose del rococò sciclitano. L’interno è uno scrigno di stucchi bianchi, dorati e blu che custodiscono una preziosa statua di sant’Agrippina (1497), in marmo dipinto, attribuita allo scultore Gabriele Di Battista. Numerose anche le opere settecentesche, tra cui sculture di Pietro Padula e Pietro Cultaro.
A Scicli sono 13 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
Al centro del quartiere omonimo, uno dei più antichi della città, la chiesa di San Giuseppe ha origini cinquecentesche. Ѐ famosa, soprattutto, per la spettacolare cavalcata che si ripete ogni anno a ridosso delle celebrazioni che rievocano la Fuga in Egitto della Sacra Famiglia. In origine, era la cappella privata della famiglia Miccichè; dopo il terremoto del 1693, fu ricostruita nel 1722 nella sua attuale veste barocca.
La facciata concava nasconde una delle opere più sfarzose del rococò sciclitano. L’interno è uno scrigno di stucchi bianchi, dorati e blu che custodiscono una preziosa statua di sant’Agrippina (1497), in marmo dipinto, attribuita allo scultore Gabriele Di Battista. Numerose anche le opere settecentesche, tra cui sculture di Pietro Padula e Pietro Cultaro.
A Scicli sono 13 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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