"Lina - capitolo secondo" di Umberto Giovannini: una fusione tra installazioni xilografiche, musica e suoni

Umberto Giovannini, artista printmaking arti performative e musica, indaga la percezione attraverso la lente di una memoria collettiva.
L'intero progetto, esposto a Catania da Arionte Arte Contemporanea, ideato tra Roma e Catania e realizzato tra Londra e l’Italia dal 2016 al 2019, è pensato come un percorso di installazioni della serie di xilografie, dove si incontrano esperienze visive e sonore.
Precipitata nelle minute cronache di una vita (fotografie, alcune tracce audio, altre memorie orali, volatili) per un complesso esercizio di figurazione mentale che punta a risvegliare la percezione di se stesso, e di ogni osservatore del suo lavoro provvisto di una condizione di privilegio che è solo accidentale.
Il punto di scaturigine è Lina, una donna che negli anni Venti ha lasciato la nativa provincia romagnola per andare a lavorare presso una facoltosa famiglia. Ordinario caso di migrazione interna nel periodo tra le due guerre ispira l'intero progetto di Giovannini: immaginare lo sguardo che Lina ha posato su una grande città, la possibilità che abbia avuto una sensazione di deguatezza, il pensiero che possa aver provato nostalgia per la propria casa e per gli spazi familiari.
L'intero progetto, esposto a Catania da Arionte Arte Contemporanea, ideato tra Roma e Catania e realizzato tra Londra e l’Italia dal 2016 al 2019, è pensato come un percorso di installazioni della serie di xilografie, dove si incontrano esperienze visive e sonore.
Precipitata nelle minute cronache di una vita (fotografie, alcune tracce audio, altre memorie orali, volatili) per un complesso esercizio di figurazione mentale che punta a risvegliare la percezione di se stesso, e di ogni osservatore del suo lavoro provvisto di una condizione di privilegio che è solo accidentale.
Il punto di scaturigine è Lina, una donna che negli anni Venti ha lasciato la nativa provincia romagnola per andare a lavorare presso una facoltosa famiglia. Ordinario caso di migrazione interna nel periodo tra le due guerre ispira l'intero progetto di Giovannini: immaginare lo sguardo che Lina ha posato su una grande città, la possibilità che abbia avuto una sensazione di deguatezza, il pensiero che possa aver provato nostalgia per la propria casa e per gli spazi familiari.
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