"Le Vie dei Tesori" svela i gioielli di Enna: cripte e giardini segreti e spettacoli all'alba
Rocca di Cerere a Enna
Chiese dimenticate, cripte nascoste, tele restaurate, giardini segreti, ma anche pedalate al tramonto, tour nella miniera dismessa, spettacoli all’alba con colazione compresa, arpa al tramonto, yoga e bike sarin.
E tanto altro, Enna è pronta a varare la sua seconda edizione delle Vie dei Tesori dopo l’exploit dello scorso anno quando in tre weekend si riempì di quasi 3300 visitatori.
E per questa nuova rassegna ha messo insieme un programma bellissimo, in cui trovano spazio numerosi luoghi chiusi da tempo, sconosciuti anche alla stessa comunità ennese. Di fatto, una grande operazione di riappropriazione della memoria e del territorio.
Le Vie dei Tesori ritorna quindi a Enna da sabato 10 settembre e va avanti per tre weekend, sempre sabato e domenica, fino al 25 settembre.
Con il supporto del Comune, sono stati scelti con cura dodici luoghi per rileggere la città alla luce delle sue ricchezze culturali, ma anche per riscoprire il senso di comunità appunto restituendo siti finora negati.
Un lungo elenco di posti finora inaccessibili, dimenticati, caduti nell’oblio.
A partire dalla chiesa tardo barocca di san Michele Arcangelo che riapre al pubblico dopo 25 anni e un imponente restauro del FEC: è un trionfo di stucchi straordinario e presto ritorneranno “a casa” cinque tele monumentali attualmente in restauro.
Come è uno scrigno prezioso la settecentesca chiesa di Santa Teresa che invece è dimenticata da oltre mezzo secolo: un oratorio a cui si accede attraversando un portale che è un plateau di tasselli floreali, mensole figurate e putti. In una cornice lignea decorata, si conserva la preziosa tela della Madonna del Carmelo, dono di don Francesco Grimaldi. Sotto, la cripta con i colatoi.
La chiesetta è chiusa dal 1964, anno della morte di Giuseppe Fiorenza, ultimo rettore della Compagnia del Carmelo. Abbandonata, riapre grazie al parroco Don Filippo Marotta, e alle operazioni di messa in sicurezza che ditte private hanno realizzato gratuitamente.
Visite anche al santuario Santissimo Crocifisso di Papardura con il suo crocifisso miracoloso: dalla terrazza panoramica si vede il lavatoio pubblico ottocentesco alimentato da sorgenti naturali. E al santuario Maria SS. di Valverde, nell’omonimo quartiere popolare: fu ricostruito interamente dopo i bombardamenti del ’43, per il festival sarà esposto il simulacro della Madonna (con gli argenti e il manto preziosissimo), che di solito è velato sino a fine agosto.
Aprono le porte per la prima volta al pubblico anche due luoghi privati: il profumatissimo giardino monumentale e colmo di essenze, dell’ex Banca d’Italia che si visiterà con l’esperto botanico Andrea Pergola.
Si entrerà anche nell’imponente ex salone di accoglienza dove il pubblico effettuava le operazioni bancarie. Invece nelle sale del Circolo di Conversazione il tempo pare essersi fermato alla fine dell’Ottocento, tra tavoli da giochi, salotti, un biliardo, tavoli da Burraco. Nato con statuto proprio del 1898 come Casino di Compagnia, era aperto soltanto agli uomini. Da qualche anno sono ammesse le donne, ma l’ingresso è sempre e solo riservato ai soci.
Enna non sarebbe Enna senza la sua Rocca di Cerere: qui tre anni fa è nato il Museo multimediale del Mito dove con particolari oculus si visita virtualmente l’acropoli e il santuario di Demetra-Cerere, mentre tramite pannelli touch screen si scoprono i musei archeologici attorno. Da poco tempo, sul prospetto è apparso un murale dello street artist Ligama.
Al riparo della Rocca di Cerere, si potrà anche partecipare (questo primo weekend) a lezioni di yoga e meditazione con l’insegnante Anna Lo Grasso. E si potrà anche ascoltare, il 18 settembre, l’arpa e il canto di Ginevra Gilli tra musiche tradizionali europee, irlandesi, siciliane e celtiche. Di fronte alle Sette Stanze, invece, si potrà assistere a una performance ispirata al libro “Kori Kori” della scrittrice ennese Elena Pirrera, rilettura del mito di Demetra, Kore e Ade: le divinità ennesi rivivranno al calare e al sorgere del sole (solo questo primo weekend).
Visite a Palazzo Chiaramonte, prossimo Palazzo della Cultura, la cui storia è legata alle lotte intestine tra i baroni nel XIV secolo: qui saranno visibili per la prima volta la preziosa biblioteca di 80 mila volumi e i fondi antichi del convento; la Sala Proserpina e la Sala Cerere con una tela del Minniti e le opere di Paolo Vetri e Apollonio Di Bilio; poi 32 disegni di Renato Guttuso realizzati per Il Lunario e alcuni antichi manoscritti.
Poi al Sacrario dei caduti delle due guerre con il ricordo di oltre trecento giovani militari e, dirimpetto, il Palazzo delle Benedettine di impianto seicentesco, che sarà parzialmente fruibile per il festival.
Infine l’ottocentesco Teatro Garibaldi che ebbe alterne vicende e rifacimenti, aperto e richiuso, fino al 2010. Il foyer ospita la sala Francesco Paolo Neglia, con i cimeli del grande compositore a cui è dedicato il Premio internazionale per pianisti e cantanti lirici, in programma dal 7 all’11 settembre.
LE PASSEGGIATE
Tra trekking e percorsi in città, sono sei le passeggiate organizzate dalle Vie dei Tesori alla scoperta di Enna e dei dintorni: da via Cirla, nell’antico quartiere ebraico, verso l’antico quartiere di Fundrisi che ospita l’ultima porta urbica della città, immersa nel verde; dai piedi della Rocca di Cerere seguendo il percorso dei pellegrini lungo la Via Sacra fino alla bizantina Grotta dei santi.
Fuori porta ecco Cozzo Matrice sul lago di Pergusa, con la sua necropoli rupestre; o il cammino lungo il Vallone Canalotto, all’ombra di querce e pioppi, fino alle pareti rupestri del “villaggio nella roccia” che domina la Valle del Morello. L’antropologo e “mummiologo” Dario Piombino Mascali è un esperto di cripte e riti funerari: ve le farà scoprire dal suo inedito punto di vista di studioso.
LE ESPERIENZE
Visitare un monastero alla luce della luna? Si potrà dall’imbrunire alla mezzanotte, attraversando corridoi e stretti camminamenti, tra luci, ombre e antichi canti, nella chiesa e nel monastero di San Marco Le Vergini, dove si raggiunge la torre campanaria. Arnie e api sono un mondo a parte, e avvicinarlo non si può senza un esperto apicoltore: lo si potrà fare in tutta sicurezza, adeguatamente protetti.
La ceramica diventerà un’esperienza unica con l’artista e cineasta francese Maïtéa Miquelajauregui che insegnerà sì a modellare una scultura, ma la renderà un’azione di coesione con la natura. I più piccoli potranno invece partecipare ad una caccia al tesoro sui monumenti cittadini e alla fine riceveranno una guida per ragazzi di Enna della scrittrice Lietta Valvo Grimaldi.
Chi ama pedalare, potrà farlo al tramonto con il bike sarin legato al festival, ma potrà anche partecipare ad un bike-tour alla miniera dimenticata di Floristella che è un vero colpo al cuore. Si andrà per sapori e odori alla scoperta dei siti: all’interno della chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, tutti con il naso all’insù per ammirare gli affreschi del pittore fiammingo Guglielmo Borremans, ma vini e formaggi vi aspetteranno dirimpetto, da Tommy’s Wine.
Stessa formula per il Convento dei Cappuccini che ospiterà un percorso nei sapori del territorio guidato da un esperto gastronomico: tra guastelle con farine di grani antichi, piacentinu Ennese DOP, canestrati e pecorini, salumi della norcineria dei Nebrodi, miele, olio e dolci tipici.
E tanto altro, Enna è pronta a varare la sua seconda edizione delle Vie dei Tesori dopo l’exploit dello scorso anno quando in tre weekend si riempì di quasi 3300 visitatori.
E per questa nuova rassegna ha messo insieme un programma bellissimo, in cui trovano spazio numerosi luoghi chiusi da tempo, sconosciuti anche alla stessa comunità ennese. Di fatto, una grande operazione di riappropriazione della memoria e del territorio.
Le Vie dei Tesori ritorna quindi a Enna da sabato 10 settembre e va avanti per tre weekend, sempre sabato e domenica, fino al 25 settembre.
Con il supporto del Comune, sono stati scelti con cura dodici luoghi per rileggere la città alla luce delle sue ricchezze culturali, ma anche per riscoprire il senso di comunità appunto restituendo siti finora negati.
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LE VISITEUn lungo elenco di posti finora inaccessibili, dimenticati, caduti nell’oblio.
A partire dalla chiesa tardo barocca di san Michele Arcangelo che riapre al pubblico dopo 25 anni e un imponente restauro del FEC: è un trionfo di stucchi straordinario e presto ritorneranno “a casa” cinque tele monumentali attualmente in restauro.
Come è uno scrigno prezioso la settecentesca chiesa di Santa Teresa che invece è dimenticata da oltre mezzo secolo: un oratorio a cui si accede attraversando un portale che è un plateau di tasselli floreali, mensole figurate e putti. In una cornice lignea decorata, si conserva la preziosa tela della Madonna del Carmelo, dono di don Francesco Grimaldi. Sotto, la cripta con i colatoi.
La chiesetta è chiusa dal 1964, anno della morte di Giuseppe Fiorenza, ultimo rettore della Compagnia del Carmelo. Abbandonata, riapre grazie al parroco Don Filippo Marotta, e alle operazioni di messa in sicurezza che ditte private hanno realizzato gratuitamente.
Visite anche al santuario Santissimo Crocifisso di Papardura con il suo crocifisso miracoloso: dalla terrazza panoramica si vede il lavatoio pubblico ottocentesco alimentato da sorgenti naturali. E al santuario Maria SS. di Valverde, nell’omonimo quartiere popolare: fu ricostruito interamente dopo i bombardamenti del ’43, per il festival sarà esposto il simulacro della Madonna (con gli argenti e il manto preziosissimo), che di solito è velato sino a fine agosto.
Aprono le porte per la prima volta al pubblico anche due luoghi privati: il profumatissimo giardino monumentale e colmo di essenze, dell’ex Banca d’Italia che si visiterà con l’esperto botanico Andrea Pergola.
Si entrerà anche nell’imponente ex salone di accoglienza dove il pubblico effettuava le operazioni bancarie. Invece nelle sale del Circolo di Conversazione il tempo pare essersi fermato alla fine dell’Ottocento, tra tavoli da giochi, salotti, un biliardo, tavoli da Burraco. Nato con statuto proprio del 1898 come Casino di Compagnia, era aperto soltanto agli uomini. Da qualche anno sono ammesse le donne, ma l’ingresso è sempre e solo riservato ai soci.
Enna non sarebbe Enna senza la sua Rocca di Cerere: qui tre anni fa è nato il Museo multimediale del Mito dove con particolari oculus si visita virtualmente l’acropoli e il santuario di Demetra-Cerere, mentre tramite pannelli touch screen si scoprono i musei archeologici attorno. Da poco tempo, sul prospetto è apparso un murale dello street artist Ligama.
Al riparo della Rocca di Cerere, si potrà anche partecipare (questo primo weekend) a lezioni di yoga e meditazione con l’insegnante Anna Lo Grasso. E si potrà anche ascoltare, il 18 settembre, l’arpa e il canto di Ginevra Gilli tra musiche tradizionali europee, irlandesi, siciliane e celtiche. Di fronte alle Sette Stanze, invece, si potrà assistere a una performance ispirata al libro “Kori Kori” della scrittrice ennese Elena Pirrera, rilettura del mito di Demetra, Kore e Ade: le divinità ennesi rivivranno al calare e al sorgere del sole (solo questo primo weekend).
Visite a Palazzo Chiaramonte, prossimo Palazzo della Cultura, la cui storia è legata alle lotte intestine tra i baroni nel XIV secolo: qui saranno visibili per la prima volta la preziosa biblioteca di 80 mila volumi e i fondi antichi del convento; la Sala Proserpina e la Sala Cerere con una tela del Minniti e le opere di Paolo Vetri e Apollonio Di Bilio; poi 32 disegni di Renato Guttuso realizzati per Il Lunario e alcuni antichi manoscritti.
Poi al Sacrario dei caduti delle due guerre con il ricordo di oltre trecento giovani militari e, dirimpetto, il Palazzo delle Benedettine di impianto seicentesco, che sarà parzialmente fruibile per il festival.
Infine l’ottocentesco Teatro Garibaldi che ebbe alterne vicende e rifacimenti, aperto e richiuso, fino al 2010. Il foyer ospita la sala Francesco Paolo Neglia, con i cimeli del grande compositore a cui è dedicato il Premio internazionale per pianisti e cantanti lirici, in programma dal 7 all’11 settembre.
LE PASSEGGIATE
Tra trekking e percorsi in città, sono sei le passeggiate organizzate dalle Vie dei Tesori alla scoperta di Enna e dei dintorni: da via Cirla, nell’antico quartiere ebraico, verso l’antico quartiere di Fundrisi che ospita l’ultima porta urbica della città, immersa nel verde; dai piedi della Rocca di Cerere seguendo il percorso dei pellegrini lungo la Via Sacra fino alla bizantina Grotta dei santi.
Fuori porta ecco Cozzo Matrice sul lago di Pergusa, con la sua necropoli rupestre; o il cammino lungo il Vallone Canalotto, all’ombra di querce e pioppi, fino alle pareti rupestri del “villaggio nella roccia” che domina la Valle del Morello. L’antropologo e “mummiologo” Dario Piombino Mascali è un esperto di cripte e riti funerari: ve le farà scoprire dal suo inedito punto di vista di studioso.
LE ESPERIENZE
Visitare un monastero alla luce della luna? Si potrà dall’imbrunire alla mezzanotte, attraversando corridoi e stretti camminamenti, tra luci, ombre e antichi canti, nella chiesa e nel monastero di San Marco Le Vergini, dove si raggiunge la torre campanaria. Arnie e api sono un mondo a parte, e avvicinarlo non si può senza un esperto apicoltore: lo si potrà fare in tutta sicurezza, adeguatamente protetti.
La ceramica diventerà un’esperienza unica con l’artista e cineasta francese Maïtéa Miquelajauregui che insegnerà sì a modellare una scultura, ma la renderà un’azione di coesione con la natura. I più piccoli potranno invece partecipare ad una caccia al tesoro sui monumenti cittadini e alla fine riceveranno una guida per ragazzi di Enna della scrittrice Lietta Valvo Grimaldi.
Chi ama pedalare, potrà farlo al tramonto con il bike sarin legato al festival, ma potrà anche partecipare ad un bike-tour alla miniera dimenticata di Floristella che è un vero colpo al cuore. Si andrà per sapori e odori alla scoperta dei siti: all’interno della chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, tutti con il naso all’insù per ammirare gli affreschi del pittore fiammingo Guglielmo Borremans, ma vini e formaggi vi aspetteranno dirimpetto, da Tommy’s Wine.
Stessa formula per il Convento dei Cappuccini che ospiterà un percorso nei sapori del territorio guidato da un esperto gastronomico: tra guastelle con farine di grani antichi, piacentinu Ennese DOP, canestrati e pecorini, salumi della norcineria dei Nebrodi, miele, olio e dolci tipici.
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