Le nobili famiglie che ricostruirono Noto: visite alla chiesa di Sant'Agata e al museo annesso

La Chiesa di Sant'Agata a Noto
La capitale del Barocco, il “giardino di pietra” di Cesare Brandi, l’unico modo per capire Noto è lasciarsi andare e vagare in questa elegante e nobile città: chiese, palazzi, teatri, archivi, musei. È visitabile tutto insieme con la prima edizione de "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre.
É considerata la chiesa più antica di Noto, e la si scopre nella parte alta della città. Ha una facciata di elegante linea barocca a due ordini orientata verso ovest. La chiesa di Sant'Agata è annessa all’ex Monastero delle Benedettini, che fino al 1982 era adibito a ospedale e vantava una torre con orologio.
L’interno è a navata unica, decorato con stucchi e affreschi di Costantino Carasi e, sulla volta, stucchi del Labisi. Il museo e la mostra “I mecenati del Barocco”, invece, sono ospitati nel Complesso museale del Barocco, ex caserma Cassonello, e raccontano – attraverso pannelli espositivi, storia, cultura ed economia – la storia delle nobili famiglie che investirono nella ricostruzione di una città “ideale” sul colle Meti, dopo il devastante terremoto dell’11 gennaio 1693.
A Noto sono 14 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
É considerata la chiesa più antica di Noto, e la si scopre nella parte alta della città. Ha una facciata di elegante linea barocca a due ordini orientata verso ovest. La chiesa di Sant'Agata è annessa all’ex Monastero delle Benedettini, che fino al 1982 era adibito a ospedale e vantava una torre con orologio.
L’interno è a navata unica, decorato con stucchi e affreschi di Costantino Carasi e, sulla volta, stucchi del Labisi. Il museo e la mostra “I mecenati del Barocco”, invece, sono ospitati nel Complesso museale del Barocco, ex caserma Cassonello, e raccontano – attraverso pannelli espositivi, storia, cultura ed economia – la storia delle nobili famiglie che investirono nella ricostruzione di una città “ideale” sul colle Meti, dopo il devastante terremoto dell’11 gennaio 1693.
A Noto sono 14 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
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