La Vergine senza macchia venerata prima del dogma: visite all'Oratorio dell'Immacolatella

L'Oratorio dell'Immacolatella di Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Accanto alla basilica di San Francesco d'Assisi, che custodisce il simulacro argenteo della Madonna portato in processione l'8 dicembre, c'è un gioiello settecentesco decorato da Procopio Serpotta e Vincenzo Perez, dedicato alla vita di Maria.
È l'Oratorio dell'Immacolatella, costruito nel 1726 sotto la direzione dell'architetto Gaetana Lazzara, su commissione della Compagnia dell'Immacolata, testimonianza preziosa della devozione per la Vergine "senza macchia di peccato", di molto antecedente alla proclamazione del dogma che risale al 1854 da parte di Pio IX.
L'affresco del soffitto con scene della vita dellaMadonna è opera di Vincenzo Bongiovanni. Sull'altare è posto il simulacro secentesco dell'Immacolata, tra due coppie dicolonne tortiliin marmo rosso, con uncartigliosorretto da putti con il motto mariano "Macula non est in te".
La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Accanto alla basilica di San Francesco d'Assisi, che custodisce il simulacro argenteo della Madonna portato in processione l'8 dicembre, c'è un gioiello settecentesco decorato da Procopio Serpotta e Vincenzo Perez, dedicato alla vita di Maria.
È l'Oratorio dell'Immacolatella, costruito nel 1726 sotto la direzione dell'architetto Gaetana Lazzara, su commissione della Compagnia dell'Immacolata, testimonianza preziosa della devozione per la Vergine "senza macchia di peccato", di molto antecedente alla proclamazione del dogma che risale al 1854 da parte di Pio IX.
L'affresco del soffitto con scene della vita dellaMadonna è opera di Vincenzo Bongiovanni. Sull'altare è posto il simulacro secentesco dell'Immacolata, tra due coppie dicolonne tortiliin marmo rosso, con uncartigliosorretto da putti con il motto mariano "Macula non est in te".
La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
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