La storia dello spettacolo nel cuore di Brancaccio: visita alla Casa Museo del Costume Teatrale

Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
È la prima esposizione storica del costume teatrale nel Sud Italia, nata da un’antica tradizione di famiglia. Nel 2000 il più piccolo dei figli di Antonino Pipi, Massimiliano, acquisisce, in società con Gessica Genco, una porzione del Baglio Chiazzese, che fa parte del parco del “Genoardo”, dependance del Castello della Favara. E a Brancaccio lavora con le associazioni del luogo per il recupero dei mestieri antichi.
I fratelli Francesco, Paolo e Massimiliano, che gestiscono la sartoria di famiglia, decidono di far conoscere la loro storia centenaria e il patrimonio custodito, aprendo la “Casa museo”. Tra stoffe e figurini, decori raffinati e foto di star dello spettacolo, oggi il Museo propone un viaggio nei back-stage teatrali, ma nel contempo è l’esempio di un impegno concreto, di lavoro, aggregazione sociale, arte e cultura, nel cuore di un quartiere periferico.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
È la prima esposizione storica del costume teatrale nel Sud Italia, nata da un’antica tradizione di famiglia. Nel 2000 il più piccolo dei figli di Antonino Pipi, Massimiliano, acquisisce, in società con Gessica Genco, una porzione del Baglio Chiazzese, che fa parte del parco del “Genoardo”, dependance del Castello della Favara. E a Brancaccio lavora con le associazioni del luogo per il recupero dei mestieri antichi.
I fratelli Francesco, Paolo e Massimiliano, che gestiscono la sartoria di famiglia, decidono di far conoscere la loro storia centenaria e il patrimonio custodito, aprendo la “Casa museo”. Tra stoffe e figurini, decori raffinati e foto di star dello spettacolo, oggi il Museo propone un viaggio nei back-stage teatrali, ma nel contempo è l’esempio di un impegno concreto, di lavoro, aggregazione sociale, arte e cultura, nel cuore di un quartiere periferico.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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