La stanza del questore nella fiction di Montalbano: le visite al Palazzo municipale di Scicli

Il celebre ufficio del Commissario Montalbano, all'interno del Palazzo municipale di Scicli
Secondo l'Unesco Scicli è "un capolavoro del genio creativo umano dell’età tardo-barocca". Solenne e accogliente insieme, è un inno alla qualità della vita. Tra le meraviglie della città "Le Vie dei Tesori", a Scicli per la sua seconda edizione, nei weekend dal 4 al 20 ottobre, propone un viaggio in tredici tappe, denso di echi storici e letterari. Chiese barocche, palazzi sontuosi, musei.
L’antico complesso monastico delle Benedettine annesso alla chiesa di San Giovanni fu trasformato, nei primi anni del ‘900, nell’attuale Palazzo del Comune di Scicli. Al primo piano dell’edificio dall’aspetto neorinascimentale, si trova la stanza del sindaco, destinata a ospitare cerimonie istituzionali e alla celebrazione di matrimoni civili ma divenuta notissima al grande pubblico come set per l’ufficio del questore nella serie del Commissario Montalbano.
I decori della sala, gli affreschi di Bartolo Militello, gli arredi originali risalenti al 1908, gli oggetti preziosi esposti come le mazze secentesche in argento, contribuiscono a creare l’atmosfera retrò e affascinante in cui sono ambientati battibecchi tra il commissario Montalbano e il questore di Montelusa, Bonetti-Alderighi.
A Scicli sono 13 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
L’antico complesso monastico delle Benedettine annesso alla chiesa di San Giovanni fu trasformato, nei primi anni del ‘900, nell’attuale Palazzo del Comune di Scicli. Al primo piano dell’edificio dall’aspetto neorinascimentale, si trova la stanza del sindaco, destinata a ospitare cerimonie istituzionali e alla celebrazione di matrimoni civili ma divenuta notissima al grande pubblico come set per l’ufficio del questore nella serie del Commissario Montalbano.
I decori della sala, gli affreschi di Bartolo Militello, gli arredi originali risalenti al 1908, gli oggetti preziosi esposti come le mazze secentesche in argento, contribuiscono a creare l’atmosfera retrò e affascinante in cui sono ambientati battibecchi tra il commissario Montalbano e il questore di Montelusa, Bonetti-Alderighi.
A Scicli sono 13 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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