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La provocazione di Giuseppe Veneziano a Palermo: la mostra "Fantasy" a Palazzo Riso

  • Palazzo Belmonte Riso - Palermo
  • Dal 9 marzo al 5 maggio 2019 (evento concluso)
  • Visitabile da martedì a domenica dalle 10.00 alle 20.00; lunedì chiuso eccetto festivi (la biglietteria chiude trenta minuti prima)
  • 6 euro
Balarm
La redazione

"Eletric Joker" di Giuseppe Veneziano (part. 2011)

Madonne con baby-superman e baby-Hitler, Batman e Spiderman che si baciano o ancora il Papa che fa surf: Giuseppe Veneziano (Mazzarino, 1971) è conosciuto nel panorama artistico contemporaneo per la sua irriverenza e la provocazione.delle sue opere.

L'appuntamento per appassionati e curiosi è allora con la mostra "Fantasy", curata dallo scrittore e critico Aurelio Pes, allestita dal 9 marzo al 5 maggio al piano nobile di palazzo Belmonte Riso, sede del Museo d'arte contemporanea regionale a Palermo.

La personale conta quaranta lavori e fra dipinti e sculture c'è anche un'opera inedita e dedicata alla città di Palermo.

L'arte di Veneziano ha sin dagli esordi diviso la critica e il pubblico: ancora in molti ricordano ad esempio "Occidente-Occidente", tela che raffigurava Oriana Fallaci decapitata che però tra manifezioni di sdegno e il violento articolo scritto dalla stessa Fallaci sul The New Yorker, il quadro è tra i più quotati dell’artista e fa parte di una collezione privata in Toscana.

"Il mondo di Veneziano è quello di chi ha saputo andare, come Alice, oltre lo specchio per affermare: Che importa mai dove potrà trovarsi il mio corpo? La mia mente seguita a lavorare lo stesso. Anzi più mi trovo a testa in giù più invento cose inusitate - scrive Aurelio Pes - Come per esempio accade al Cristo crocifisso, che levita nell’azzurro insieme ai palloncini gonfi d’aria che lo sorreggono, o all’immagine splendida della Madonna che coccola un bambino già gravido di storia, in divisa militare, con la svastica in evidenza sul braccio sinistro, i capelli stirati sulla fronte e i baffetti mozzati alla Chaplin, che cerca un’impossibile redenzione".

"Giacché - continua - seguendo Sant’Agostino, anche il bimbo in Veneziano è carico di vizi, il piccolo Hitler - anagrammato - a tre anni è già Rethil. Né si salva Biancaneve, che allo specchio civetta con il suo corpo nudo o presenzia a scene sado-maso; o uccide i sette nani colpendoli con una pistola alle spalle, e duplica il suo volto con l’immagine della crudele regina, mostrando nel contempo, con un colpo d’anca, la coscia ignuda".
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