La performance (inedita) sul Cretto di Burri al tramonto: Peppino Mazzotta alle Orestiadi

Peppino Mazzotta
La quarantaduesima edizione delle Orestiadi di Gibellina dedicata quest'anno alle favole si chiude - come da tradizione - al Cretto di Burri con due appuntamenti speciali al tramonto, due progetti inediti "site specific".
Il primo che va in scena venerdì 4 agosto, alle 19.00, è Radio Argo al Cretto: un'Orestea contemporanea del poeta e drammaturgo Igor Esposito, di e con Peppino Mazzotta.
Biglietti acquistabili online sul sito delle Orestiadi.
Le musiche originali sono di Massimo Cordovani eseguite dal vivo con Mario Di Bonito. La post produzione live dei suoni è a cura di Andrea Ciacchini, direzione di produzione Lindo Nudo - produzione Teatro Rossosimona.
«Si tratta di una performance per voce e musica - spiega Mazzotta -, incentrata sull’opera teatrale Radio Argo. Questa coraggiosa impresa drammaturgica è una densa partitura con una forte vocazione libertaria e ribelle che risulta tuttavia, miracolosamente fedele ai materiali classici di riferimento.
Con una prosa decisa e senza mezze misure, l’autore vuole farci dimenticare il linguaggio edulcorato, diluito e politicamente corretto della cronaca contemporanea, tornando ad un parlare franco e appassionato, senza censure né compromessi dettati dal calcolo o dall’interesse».
«Così facendo - aggiunge l'attore e regista - ci fa sentire di nuovo il pericolo della realtà che ogni giorno attraversiamo inconsapevoli, in un processo di smascheramento continuo e inesorabile.
Il testo snocciola la sua versione dei fatti attraverso sei testimonianze dirette che, in ordine cronologico e lontane da qualsiasi capriccio di attualizzazione, ripercorrono, le vicende precedenti e successive alla guerra più conosciuta e celebrata della storia dell’umanità: la guerra mossa dagli Achei contro la città di Troia».
Nelle figure degli eroi greci e troiani riecheggiano sinistramente quelle della nostra storia recente. Tiranni in giacca e cravatta e colonnelli perennemente in divisa, accecati da bizzarre ossessioni.
Oppressi da tragiche manie che urlano proclami, recitano comizi deliranti, vomitano infernali sentenze attraverso gli altoparlanti di una radio, o gli schermi dei televisori. Responsabili di tragiche decisioni e veri e propri massacri, per motivi discutibili o futili tanto quanto la bellezza di una donna.
«Le voci dei personaggi - aggiunge Igor Esposito - mettono in scena l’inconciliabile scontro tra la bestemmia malata del potere e il disperato canto di redenzione di chi il potere allontana. Canto incarnato dall’anarchico gesto di Oreste che, dopo il terribile matricidio, rifiuta ogni consolazione "civile" e "politica", scegliendo definitivamente la vita».
Le Orestiadi sono realizzate dalla Fondazione Orestiadi con il sostegno istituzionale dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana e il progetto speciale al Cretto di Burri grazie all’Assessorato ai Beni Culturali e dell’identità siciliana della Regione Sicilia.
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