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"La Macchina dei Sogni" riparte dai bimbi: spettacoli in tre luoghi simbolo di Palermo

Balarm
La redazione

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Si concentra nel quartiere dell’Olivella di Palermo, a pochi passi dal Teatro Massimo, la 39esima edizione del festival “La Macchina dei sogni”, diretto da Mimmo Cuticchio con il sostegno dell'assessorato regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana e del ministero dell Cultura.

"Il paese dei balocchi", dal 7 al 10 luglio, si svolge infatti fra le sedi del Teatro dei Pupi “Figli d’Arte Cuticchio” in via Bara all’Olivella, di Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia e del Museo archeologico regionale "Antonino Salinas" che ha già ospitato le due precedenti edizioni del festival.

L’edizione 2022 riparte dai bambini, in un momento storico difficile segnato dalla recente pandemia e dalla guerra ancora in corso in Ucraina, concentrandosi sul rapporto tra dentro e fuori, tra individuo e società, tra identità locale e comunità internazionale, alla luce appunto delle limitazioni di movimento e di relazioni che la pandemia ha imposto e al dissesto materiale e morale che la guerra sta provocando.
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Il programma della manifestazione, consultabile online, è ricco fra spettacoli di teatro di figura, di narrazione e di pupi, laboratori e attività editoriali.

Ognuna delle tre sedi coinvolte offrirà agli spettatori una proposta diversa.

«Questo Festival – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – ha il grande merito di far dialogare tra loro mondi differenti che hanno come comuni denominatori la nostra Palermo e la cultura vissuta a 360 gradi. Questa edizione è dedicata ai bambini che, negli ultimi anni, sono stati privati della loro capacità di sognare, travolti da scenari apocalittici. Mimmo Cuticchio riesce, ancora una volta, a realizzare un meraviglioso intreccio di trama e ordito grazie alle tante compagnie che, con stili e linguaggi differenti, ci rappresentano la capacità di trasmettere una tradizione orale molto ricca di preziosi elementi identitari.

Tra i momenti che entusiasmeranno i piccoli, una novità assoluta: al Museo archeologico regionale Salinas, dopo ogni racconto legato al ricchissimo patrimonio esposto, verrà consegnata ai bambini una carta d’identità che permetterà loro di cercare e ritrovare, all’interno del Museo, i personaggi protagonisti delle storie ascoltate”.

Il Museo accoglie gli spettacoli di Teatro di figura del Teatro del Drago di Ravenna, della compagnia "Carlo Colla&figli" di Milano, della Nuova Accademia Teatrale di Bibiena di Arezzo, della compagnia Granteatrino/Casa di Pulcinella di Bari, dell’associazione Casa delle Guarattelle Bruno Leone di Napoli.

A completare il racconto delle compagnie è il progetto “Piccoli dei”.

Si tratta di sei racconti inediti che prendono spunto dall’infanzia degli dei, ma che sono un pretesto per parlare di miti e leggende universali, scritti per l’occasione da Martina Forti e Lorenza Cingoli. Una narrazione inframmezzata da brevi momenti di drammatizzazione, nei quali due compagnie, Teatro degli Spiriti e Teatro Atlante, danno vita a scene e dialoghi che rievocano la vita e le vicende dell’Olimpo in chiave ironica e leggera.

In coda a ogni racconto ci sarà un’attività legata al patrimonio archeologico del Museo Salinas: sarà consegnata ai bambini una carta d’identità con le caratteristiche delle divinità che sono state proposte.

I piccoli saranno invitati a ricercare all’interno delle sale espositive, immagini sculture, bassorilievi corrispondenti ai diversi profili. Al progetto collabora Armando Traverso, una sorta di pifferaio magico capace di trascinare e appassionare bambini e adulti.

«Con questa edizione del festival - dice Caterina Greco, direttrice del Museo Salinas - Il museo si trasforma in un “catalogo” di figure che raccontano il mito ai bambini, un luogo incantato in cui poter scoprire in chiave ludica ed educativa la profondità della tradizione della cultura classica, un elemento essenziale nella formazione di chi domani sarà “cittadino”.

Nel Teatro di via Bara all’Olivella, l’associazione “Figli d’Arte Cuticchio”, ripropone lo spettacolo “Alì Babà e i quaranta ladroni”, strutturato come favola dedicata ai bambini, ma che si rivolge al pubblico di ogni età.

A Palazzo Branciforte, invece, Mimmo Cuticchio creerà un percorso teatralizzato, un’azione scenica che coinvolgerà allo stesso tempo narratore, opere e visitatori. I pupi esposti saranno protagonisti e costituiranno il centro narrativo e lo spazio teatrale dell’azione da cui si dipaneranno i racconti e i ricordi dello stesso Cuticchio, il quale racconterà la storia di una famiglia di opranti ripercorrendo la vicenda del teatro dei pupi dalla prima metà dell’Ottocento ai giorni nostri.

Il percorso teatralizzato non vuole sostituirsi a un percorso di visita tradizionale. Al contrario, vuole offrire nuove chiavi di accesso alla collezione dei pupi per suscitare attenzione e desiderio al fine di approfondire e rilanciare i contenuti.

Quest’anno, il festival, propone anche una selezione di cortometraggi di animazione, in collaborazione con il Sole Luna Doc Film Festival, sul tema del viaggio e dei diritti umani.
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