La grotta del santo nero e il marmo ferito del Cristo: alla scoperta del Santuario di San Calogero di Naro

Santuario di San Calogero di Naro
Tradizione vuole che San Calogero abbia abitato la grotta posta sotto l’antichissimo santuario a lui dedicato, di sicuro anteriore al 1542, anno in cui si parla di una chiesa già esistente. Il santuario fu poi ampliato nel 1748, la cripta restaurata nel 1819 e nel 1957. La facciata in pietra da taglio, che guarda a sud, è semplice ma elegante e armoniosa. In una cappelletta si scopre l’affresco di San Calogero col cacciatore.
Prima del coro una scala porta alla cripta, che risale al 1566, con la statua del santo nero – protagonista della festa ‘a piduni, a piedi scalzi – scolpita da Francesco Frazzetta, tranne la testa che fu completata dal figlio. Alla grotta si accede da un cancello: qui è anche un Cristo alla colonna, molto singolare perché l’ignoto scultore ha adoperato marmo con tali venature da rendere molto espressive le ferite di Gesù.
A Naro sono 12 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). È previsto un pullman su prenotazione domenica 22 settembre da Palermo a Naro, al costo di 20 euro.
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