La fortezza-prigione che racconta secoli di storia: le visite al Castello a Mare di Palermo

Il Castello a Mare di Palermo
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
Nell’area della Cala, oggi bonificata e valorizzata, ecco i resti di un’antica fortificazione araba, ristrutturata e modificata nel corso dei secoli. Qui dormirono sovrani e viceré, ma questo fu anche un carcere, luogo di patimenti inflitti dalla terribile Inquisizione.
Nel 1593 una violenta esplosione della polveriera provocò la morte di molti detenuti. Tra questi, il poeta di Monreale Antonio Veneziano. Nel periodo risorgimentale, il Castello divenne il simbolo del potere borbonico che cercava di resistere e, per i rivoltosi, una roccaforte strategica da espugnare.
Nel 1923 il Castello fu in gran parte demolito per i lavori di sistemazione del porto. Oggi quel poco che è rimasto conserva la sua suggestione e si può visitare. Attorno, un’area verde con scavi archeologici che recentemente hanno portato alla luce un’interessante necropoli arabo-normanna.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
Nell’area della Cala, oggi bonificata e valorizzata, ecco i resti di un’antica fortificazione araba, ristrutturata e modificata nel corso dei secoli. Qui dormirono sovrani e viceré, ma questo fu anche un carcere, luogo di patimenti inflitti dalla terribile Inquisizione.
Nel 1593 una violenta esplosione della polveriera provocò la morte di molti detenuti. Tra questi, il poeta di Monreale Antonio Veneziano. Nel periodo risorgimentale, il Castello divenne il simbolo del potere borbonico che cercava di resistere e, per i rivoltosi, una roccaforte strategica da espugnare.
Nel 1923 il Castello fu in gran parte demolito per i lavori di sistemazione del porto. Oggi quel poco che è rimasto conserva la sua suggestione e si può visitare. Attorno, un’area verde con scavi archeologici che recentemente hanno portato alla luce un’interessante necropoli arabo-normanna.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
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