La diversità è ricchezza, parola del piccolo Limpo: "Il pinguino senza frac" in scena al Biondo

Una scena de "Il pinguino senza frac" con Aurora Falcone e Silvia Ajelli
Uno spettacolo per grandi e piccini per comprendere il mondo di oggi: nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo va in scena "Il pinguino senza frac", spettacolo tratto dal racconto di Silvio D'Arzo scritto da Silvia Ajelli, interprete insieme ad Aurora Falcone e Pietro Massaro, con le musiche originali eseguite in scena da Dario Sulis.
"Il pinguino senza frac" è un'opera pensata per bambini dai 5 ai 7 anni ma in realtà riesce a coinvolgere un pubblico di tutte le età con il suo messaggio: tutti gli esseri viventi hanno pari dignità, diritti e possibilità e soltanto conoscendo l'altro possiamo comprenderlo e accoglierlo.
Il pinguino Limpo nasce in una famiglia poverissima, che non possiede l’ombra di un soldo. Limpo cresce e dimostra di essere un pinguino educatissimo, umile, rispettoso, che parla in modo forbito, ossequioso nei confronti del babbo e della mamma.
Quando, emozionato, si appresta ad andare per la prima volta a scuola, chiede ai genitori di poter indossare anche lui il frac, proprio come tutti gli altri pinguini. La mamma e il babbo, però, imbarazzati e tristi, gli dicono che non può indossarlo perchè non ne possiede uno e che dovrà accontentarsi della sua camicia bianca.
Indossare il frac, simbolo di una condizione sociale agiata a cui tendere per non essere più derisi e sbeffeggiati, diventa per Limpo una questione di vita o di morte. Tutti i pinguini-ragazzi lo additano, non vogliono giocare con lui, lo emarginano. Il giovane pinguino è depresso e infelice. Capisce di avere un’unica possibilità: lasciare la sua casa e partire alla ricerca di un lavoro per guadagnare dei soldi e potersi permettere finalmente un frac.
"Il pinguino senza frac" è un'opera pensata per bambini dai 5 ai 7 anni ma in realtà riesce a coinvolgere un pubblico di tutte le età con il suo messaggio: tutti gli esseri viventi hanno pari dignità, diritti e possibilità e soltanto conoscendo l'altro possiamo comprenderlo e accoglierlo.
Il pinguino Limpo nasce in una famiglia poverissima, che non possiede l’ombra di un soldo. Limpo cresce e dimostra di essere un pinguino educatissimo, umile, rispettoso, che parla in modo forbito, ossequioso nei confronti del babbo e della mamma.
Quando, emozionato, si appresta ad andare per la prima volta a scuola, chiede ai genitori di poter indossare anche lui il frac, proprio come tutti gli altri pinguini. La mamma e il babbo, però, imbarazzati e tristi, gli dicono che non può indossarlo perchè non ne possiede uno e che dovrà accontentarsi della sua camicia bianca.
Indossare il frac, simbolo di una condizione sociale agiata a cui tendere per non essere più derisi e sbeffeggiati, diventa per Limpo una questione di vita o di morte. Tutti i pinguini-ragazzi lo additano, non vogliono giocare con lui, lo emarginano. Il giovane pinguino è depresso e infelice. Capisce di avere un’unica possibilità: lasciare la sua casa e partire alla ricerca di un lavoro per guadagnare dei soldi e potersi permettere finalmente un frac.
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