"La commedia degli errori": al Teatro Libero e al Teatro Selinus in scena lo spettacolo tratto da Shakespeare
In scena al Teatro Libero di Palermo, dal 6 al 9 ottobre, uno spettacolo tratto da William Shakespeare, "La commedia degli errori", con la regia di Lia Chiappara e con Matteo Anselmi, Giada Costa, Giuseppe Pestillo, Giulia Tarantino e Giuseppe Vignieri. Lo spettacolo viene portato anche al Teatro Selinus di Castelvetrano, domenica 10 ottobre alle ore 17.30.
La commedia degli errori, una delle prime opere giovanili di Shakespeare, ci dà l’immagine di "un giovane Shakespeare apprendista stregone nel campo della drammaturgia", che si rifà ad un teatro colto, affascinato dai meccanismi classici degli scambi di persona, dei gemelli.
Ma Shakespeare non ricalca o adatta il modello plautino (Menecmi), aggiunge, amplifica, raddoppia il doppio dei protagonisti, gemelli scambiati l’uno per l’altro durante una giornata di febbrili equivoci, accostando loro due servi, anch’essi gemelli e non distinguibili fra loro. Al tempo stesso immerge una vicenda farsesca di scambi di identità, in un contesto esotico fiabesco: una Efeso piena di stregoni e di incantesimi.
Una lettura moderna ed ironica del perdersi e ritrovarsi in se stesso e nell’altro, piena di richiami ossessivi all’io e al tu. Una partita dunque difficile ed affascinante da giocare, dove il teatro nella sua totalità espressiva si diverte e ci diverte ad interrogarci.
La commedia degli errori, una delle prime opere giovanili di Shakespeare, ci dà l’immagine di "un giovane Shakespeare apprendista stregone nel campo della drammaturgia", che si rifà ad un teatro colto, affascinato dai meccanismi classici degli scambi di persona, dei gemelli.
Ma Shakespeare non ricalca o adatta il modello plautino (Menecmi), aggiunge, amplifica, raddoppia il doppio dei protagonisti, gemelli scambiati l’uno per l’altro durante una giornata di febbrili equivoci, accostando loro due servi, anch’essi gemelli e non distinguibili fra loro. Al tempo stesso immerge una vicenda farsesca di scambi di identità, in un contesto esotico fiabesco: una Efeso piena di stregoni e di incantesimi.
Una lettura moderna ed ironica del perdersi e ritrovarsi in se stesso e nell’altro, piena di richiami ossessivi all’io e al tu. Una partita dunque difficile ed affascinante da giocare, dove il teatro nella sua totalità espressiva si diverte e ci diverte ad interrogarci.
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