La chiesa che ricorda il martirio di Sant’Agata: le visite alla chiesa di San Biagio di Catania
La chiesa di San Biagio a Catania
Katane – questo uno dei nomi d’origine di Catania, che in greco antico significa “grattugia”, probabilmente per le irregolarità del territorio lavico su cui sorge – fu distrutta più volte da eruzioni, terremoti e invasioni. Quella che vediamo oggi è il risultato dell’ultima splendida ricostruzione del 1693. "Le Vie dei Tesori", quest’anno dal 4 ottobre al 3 novembre, apre oltre quaranta luoghi: anfiteatri, chiese, cupole, palazzi nobiliari: un’occasione unica per scoprire una città dall’inconsueta bellezza.
Secondo la tradizione sorge sul luogo dove si consumò il martirio di Sant’Agata, torturata sui tizzoni ardenti: la settecentesca chiesa di San Biagio, nota anche come Sant’Agata alla Fornace, fu costruita dal vescovo Andrea Riggio dopo il terremoto che distrusse Catania nel 1693.
Chiesa molto amata dai catanesi: da qui tutti gli anni, a mezzogiorno del 3 febbraio, si muove il corteo per l’offerta della cera alla Patrona. All’interno custodisce pregevoli tele di scuola siciliana, tra cui il martirio di San Biagio, quello di Sant’Andrea e la Sacra famiglia. Sull’altare maggiore risplende la statua in lamina d’argento della Madonna Addolorata affiancata da altre due statue di marmo bianco della Maddalena e San Giovanni Evangelista. Sopra l’altare si conservano, protetti da una teca, i resti della fornace in cui Sant’Agata subì il martirio.
A Catania sono più di 40 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 15 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 6 e il 27 ottobre da Palermo a Catania, al costo di 20 euro.
Secondo la tradizione sorge sul luogo dove si consumò il martirio di Sant’Agata, torturata sui tizzoni ardenti: la settecentesca chiesa di San Biagio, nota anche come Sant’Agata alla Fornace, fu costruita dal vescovo Andrea Riggio dopo il terremoto che distrusse Catania nel 1693.
Chiesa molto amata dai catanesi: da qui tutti gli anni, a mezzogiorno del 3 febbraio, si muove il corteo per l’offerta della cera alla Patrona. All’interno custodisce pregevoli tele di scuola siciliana, tra cui il martirio di San Biagio, quello di Sant’Andrea e la Sacra famiglia. Sull’altare maggiore risplende la statua in lamina d’argento della Madonna Addolorata affiancata da altre due statue di marmo bianco della Maddalena e San Giovanni Evangelista. Sopra l’altare si conservano, protetti da una teca, i resti della fornace in cui Sant’Agata subì il martirio.
A Catania sono più di 40 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 15 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 6 e il 27 ottobre da Palermo a Catania, al costo di 20 euro.
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