La "cattedrale" normanna costruita da maestranze islamiche: visita alla Chiesa e al Chiostro della Magione

Chiesa della Santissima Trinità, "La Magione" a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Sorge sul lato meridionale dell’omonima piazza - spianata di verde dalle suggestioni arabeggianti ma in realtà lascito dei bombardamenti aerei del ’43 - la chiesa della Magione, ovvero della Santissima Trinità.
Voluta dal cancelliere dell’ultimo re normanno e realizzata da maestranze islamiche alla fine del XII secolo, racchiude in scala ridotta l’iconografia tipica delle cattedrali di Palermo e Monreale e un fascino al tempo stesso sobrio ma voluttuoso che - all’interno - congiunge la pianta a croce latina con un corpo centrale a tre absidi. Il chiostro, mutilo nei lati corti, è quanto resta dell’originario monastero cistercense. In piccolo, fa pensare al chiostro di Monreale: colonnine binate con capitelli a doppia corona di foglie sorreggono le arcate ogivali.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Sorge sul lato meridionale dell’omonima piazza - spianata di verde dalle suggestioni arabeggianti ma in realtà lascito dei bombardamenti aerei del ’43 - la chiesa della Magione, ovvero della Santissima Trinità.
Voluta dal cancelliere dell’ultimo re normanno e realizzata da maestranze islamiche alla fine del XII secolo, racchiude in scala ridotta l’iconografia tipica delle cattedrali di Palermo e Monreale e un fascino al tempo stesso sobrio ma voluttuoso che - all’interno - congiunge la pianta a croce latina con un corpo centrale a tre absidi. Il chiostro, mutilo nei lati corti, è quanto resta dell’originario monastero cistercense. In piccolo, fa pensare al chiostro di Monreale: colonnine binate con capitelli a doppia corona di foglie sorreggono le arcate ogivali.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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