L'infanzia, le prime imprese, la pazzia e la morte: i pupi dei Cuticchio e le gesta eroiche di Orlando

Giacomo Cuticchio e il suo ensemble
Spettacoli tradizionali tra cunti e pupi e una nuova, inedita produzione: è lo speciale regalo di Natale che il maestro Mimmo Cuticchio e l'associazione Figli d'Arte Cuticchio offre alla città di Palermo in occasione delle festività (ne abbiamo parlato qui).
E lo fa con un ciclo di spettacoli che mette in scena nello storico teatro di via Bara all'Olivella l'Opera dei Pupi, in primis, con il protagonista indiscusso e simbolo di questa secolare tradizione: il grande eroe Orlando.
Gli spettacoli tradizionali - in scena dal 30 novembre al 22 dicembre - mostrano in quattro episodi le eroiche imprese ma anche i momenti di fragilità del primo paladino, dalla nascita alla morte.
Nel segno della tradizione Cuticchio ripropone una consuetudine cara all’inizio dell’Ottocento, per cui la musica che accompagnava gli spettacoli era eseguita dal vivo dai così detti sunatura: così ogni racconto delle gesta di Orlando è accompagnato dalle musiche composte da Giacomo Cuticchio ed eseguite dal vivo dagli archi e fiati del Giacomo Cuticchio Ensemble, ovvero i violini di Marco Badami e Filippo Di Maggio, il sax di Nicola Mogavero e Gehanghir Baghchighi e il trombone di Fabio Piro.
Si parte il 30 novembre e il primo dicembre con "Avventure di Orlandino" ch narra le vicende di Orlando sin dalla più tenera età: secondo la leggenda il piccolo Orlando, nonostante la dolorosa lontananza dal padre Milone, da subito mostra di avere la stoffa dell'eroe, di essere un bambino coraggioso, vivace e curioso. Tanto da riuscire a intrufolarsi alla corte del re Carlo Magno, in occasione della regale visita alla città di Sutri.
Pronto per essere arrestato e punito, il re è talmente rapito e ammirato dalla scaltrezza del giovanissimo ragazzo da raccogliere informazioni sulla sua storia e il suo passato, per incontrarlo personalmente.
Da questo episodio si passa alle "Prime imprese di Orlando" (7 e 8 dicembre) che narra dell'iniziazione guerriera del giovane eroe nelle battaglie d’Aspromonte. Dapprima, in maniera del tutto inconsapevole, Orlando si trova ad affrontare e superare delle mirabolanti prove per farsi strada alla corte del re.
Ma in lui è forte il desiderio di andare a combattere in Aspromonte al fianco del padre Milone, così insieme ad Astolfo si da alla fuga. Quando i ragazzi giungono nel campo di battaglia, però, il padre è già stato brutalmente ucciso e i due partono alla ricerca del re, che intanto si sta muovendo alla ricerca dell'assassino del cognato Milone, per vendicarlo.
La mano di un angelo si posa sul capo di Orlando, che riesce a trovare la giusta direzione, trova Carlo Magno in difficoltà nel duello contro l'assassino Almonte e, infine, lo aiuta con una mossa decisiva: lo spinge dentro una fonte, fino ad annegarlo.
Le regole di cavalleria consentono a Orlando di prendersi le armi, la spada Durlindana e il cavallo del nemico ucciso. Così parte insieme agli altri paladini e a tutto l’esercito francese e, al fianco di Carlo Magno, sconfigge l’esercito pagano.
Come nella miglior tradizione cavalleresca, alla cappa e alla spada si affiancano le vicende d'amore e passione e certamente quella di Orlando e Angelica è una delle più impresse nell'immaginario collettivo.
Il terzo episodio affronta "La pazzia di Orlando" (14 e 15 dicembre), centrale nella vicenda del paladino di Francia e che si scatena quando questi scopre che l'amatissima Angelica in realtà ama un altro uomo. Si tratta di Medoro, non un eroe, ma un normalissimo uomo con l'unico pregio di avere un bell'aspetto.
Orlando perde la testa al punto di impazzire, in modo talmente tanto violento da non riuscire più a controllarsi. Soltanto l’intervento del soprannaturale riesce a guarirlo dalla sua furia cieca e dall’incantesimo d’amore: Astolfo, condotto dall’Ippogrifo sulla Luna, incontra San Giovanni che gli mostra dove sono custoditi i senni di tutti gli uomini; così recupera il senno del paladino e riesce a riportarlo sulla Terra.
La storia si chiude con l'episodio più tragico dell'intera epopea, "La morte di Orlando" (21 e 22 dicembre) che chiude il ciclo legato alla vita del nostro eroe mostrando le cause della sconftta e della morte, dal tradimento di Gano di Magonza, cognato di Carlo Magno, al suo folle ardire dell’eroe.
La sua morte nell'ultima, epica battaglia assume un valore mitico di consacrazione e il suo sacrifcio lo consegna ad una gloria superiore a qualunque successo.
Tutti gli spettacoli sulle gesta di Orlando vanno in scena nel Teatro dei Pupi di via Bara all'Olivella 45 il sabato e la domenica alle 18.30 con un costo di 10 euro per gli adulti e di 5 euro per i bambini. Per maggiori informazioni o prenotazioni è possibile contattare il numero 091 323400.
E lo fa con un ciclo di spettacoli che mette in scena nello storico teatro di via Bara all'Olivella l'Opera dei Pupi, in primis, con il protagonista indiscusso e simbolo di questa secolare tradizione: il grande eroe Orlando.
Gli spettacoli tradizionali - in scena dal 30 novembre al 22 dicembre - mostrano in quattro episodi le eroiche imprese ma anche i momenti di fragilità del primo paladino, dalla nascita alla morte.
Nel segno della tradizione Cuticchio ripropone una consuetudine cara all’inizio dell’Ottocento, per cui la musica che accompagnava gli spettacoli era eseguita dal vivo dai così detti sunatura: così ogni racconto delle gesta di Orlando è accompagnato dalle musiche composte da Giacomo Cuticchio ed eseguite dal vivo dagli archi e fiati del Giacomo Cuticchio Ensemble, ovvero i violini di Marco Badami e Filippo Di Maggio, il sax di Nicola Mogavero e Gehanghir Baghchighi e il trombone di Fabio Piro.
Si parte il 30 novembre e il primo dicembre con "Avventure di Orlandino" ch narra le vicende di Orlando sin dalla più tenera età: secondo la leggenda il piccolo Orlando, nonostante la dolorosa lontananza dal padre Milone, da subito mostra di avere la stoffa dell'eroe, di essere un bambino coraggioso, vivace e curioso. Tanto da riuscire a intrufolarsi alla corte del re Carlo Magno, in occasione della regale visita alla città di Sutri.
Pronto per essere arrestato e punito, il re è talmente rapito e ammirato dalla scaltrezza del giovanissimo ragazzo da raccogliere informazioni sulla sua storia e il suo passato, per incontrarlo personalmente.
Da questo episodio si passa alle "Prime imprese di Orlando" (7 e 8 dicembre) che narra dell'iniziazione guerriera del giovane eroe nelle battaglie d’Aspromonte. Dapprima, in maniera del tutto inconsapevole, Orlando si trova ad affrontare e superare delle mirabolanti prove per farsi strada alla corte del re.
Ma in lui è forte il desiderio di andare a combattere in Aspromonte al fianco del padre Milone, così insieme ad Astolfo si da alla fuga. Quando i ragazzi giungono nel campo di battaglia, però, il padre è già stato brutalmente ucciso e i due partono alla ricerca del re, che intanto si sta muovendo alla ricerca dell'assassino del cognato Milone, per vendicarlo.
La mano di un angelo si posa sul capo di Orlando, che riesce a trovare la giusta direzione, trova Carlo Magno in difficoltà nel duello contro l'assassino Almonte e, infine, lo aiuta con una mossa decisiva: lo spinge dentro una fonte, fino ad annegarlo.
Le regole di cavalleria consentono a Orlando di prendersi le armi, la spada Durlindana e il cavallo del nemico ucciso. Così parte insieme agli altri paladini e a tutto l’esercito francese e, al fianco di Carlo Magno, sconfigge l’esercito pagano.
Come nella miglior tradizione cavalleresca, alla cappa e alla spada si affiancano le vicende d'amore e passione e certamente quella di Orlando e Angelica è una delle più impresse nell'immaginario collettivo.
Il terzo episodio affronta "La pazzia di Orlando" (14 e 15 dicembre), centrale nella vicenda del paladino di Francia e che si scatena quando questi scopre che l'amatissima Angelica in realtà ama un altro uomo. Si tratta di Medoro, non un eroe, ma un normalissimo uomo con l'unico pregio di avere un bell'aspetto.
Orlando perde la testa al punto di impazzire, in modo talmente tanto violento da non riuscire più a controllarsi. Soltanto l’intervento del soprannaturale riesce a guarirlo dalla sua furia cieca e dall’incantesimo d’amore: Astolfo, condotto dall’Ippogrifo sulla Luna, incontra San Giovanni che gli mostra dove sono custoditi i senni di tutti gli uomini; così recupera il senno del paladino e riesce a riportarlo sulla Terra.
La storia si chiude con l'episodio più tragico dell'intera epopea, "La morte di Orlando" (21 e 22 dicembre) che chiude il ciclo legato alla vita del nostro eroe mostrando le cause della sconftta e della morte, dal tradimento di Gano di Magonza, cognato di Carlo Magno, al suo folle ardire dell’eroe.
La sua morte nell'ultima, epica battaglia assume un valore mitico di consacrazione e il suo sacrifcio lo consegna ad una gloria superiore a qualunque successo.
Tutti gli spettacoli sulle gesta di Orlando vanno in scena nel Teatro dei Pupi di via Bara all'Olivella 45 il sabato e la domenica alle 18.30 con un costo di 10 euro per gli adulti e di 5 euro per i bambini. Per maggiori informazioni o prenotazioni è possibile contattare il numero 091 323400.
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