L’antico luogo di preghiera delle monache di clausura: a Siracusa le visite alla Chiesa della Concezione

La chiesa di Santa Maria della Concezione a Siracusa
I fiumi, i papiri, le catacombe, il teatro, lo splendore candido di Ortigia: anche Siracusa - la greca che competeva con Atene, patria di Archimede e capitale dell’Impero bizantino, distrutta dal terremoto del 1693 e rinata barocca, oggi patrimonio Unesco - apre le porte dei suoi luoghi più belli per "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre (leggi l'articolo di approfondimento).
Apre le porte al pubblico la Chiesa di Santa Maria della Concezione, l’antico luogo di preghiera delle monache di clausura. Dopo lunghi restauri, questa chiesa torna a essere fruibile con tutta la sua storia legata soprattutto al vicino monastero, un tempo tra i più grandi e ricchi della città. Fu edificata nel XVII secolo, su progetto di Michelangelo Bonamici.
Il terremoto del 1693 danneggiò l’intero complesso religioso, causando il crollo del campanile e della sacrestia. Le monache di clausura furono costrette a trasferirsi nel Palazzo arcivescovile. Nel 1703 iniziò l’opera di ricostruzione. Nella seconda metà dell’Ottocento, il monastero divenne prefettura.
Oggi, dopo i recenti restauri, torna alla luce la bella chiesa con l’originario portale quattrocentesco. All’interno, tre tele di pregio, opera di Onofrio Gabrielli: “La Madonna della Lettera”, “Il martirio di santa Lucia”, “La strage degli Innocenti”.
A Siracusa sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
Apre le porte al pubblico la Chiesa di Santa Maria della Concezione, l’antico luogo di preghiera delle monache di clausura. Dopo lunghi restauri, questa chiesa torna a essere fruibile con tutta la sua storia legata soprattutto al vicino monastero, un tempo tra i più grandi e ricchi della città. Fu edificata nel XVII secolo, su progetto di Michelangelo Bonamici.
Il terremoto del 1693 danneggiò l’intero complesso religioso, causando il crollo del campanile e della sacrestia. Le monache di clausura furono costrette a trasferirsi nel Palazzo arcivescovile. Nel 1703 iniziò l’opera di ricostruzione. Nella seconda metà dell’Ottocento, il monastero divenne prefettura.
Oggi, dopo i recenti restauri, torna alla luce la bella chiesa con l’originario portale quattrocentesco. All’interno, tre tele di pregio, opera di Onofrio Gabrielli: “La Madonna della Lettera”, “Il martirio di santa Lucia”, “La strage degli Innocenti”.
A Siracusa sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
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