Il tesoro preistorico che arriva dagli scavi: alla scoperta del Museo Archeologico Ibleo di Ragusa

Un reperto esposto al Museo Archeologico Ibleo
Cortili segreti, dimore aristocratiche, chiese spettacolari. E perfino l’antico circolo di conversazione riservato solo agli aristocratici. Una città che si svela in venticinque tappe-gioiello, per la seconda edizione de "Le Vie dei Tesori" a Ragusa, che si svolge nei tre weekend dal 4 al 20 ottobre.
Dai siti preistorici e dalle necropoli di Carlentini giungono gran parte dei reperti conservati al Museo archeologico ibleo: la struttura è stata istituita nel 1961 proprio per raccogliere i materiali degli scavi condotti nel territorio ragusano.
Il percorso espositivo, che si srotola lungo sei sezioni, segue cronologicamente le varie fasi storiche attestate nel territorio dai più antichi siti preistorici (soprattutto dalle necropoli arcaiche e classiche di Kamarina) fino ai centri ellenistici e agli insediamenti romani e tardo romani (per lo più statue, ceramiche, epigrafi, vetri, ma anche statue e corredi funerari).
Una collezione bellissima con pezzi di valore straordinario che raccontano questa parte di Sicilia.
A Ragusa sono più di 20 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
Dai siti preistorici e dalle necropoli di Carlentini giungono gran parte dei reperti conservati al Museo archeologico ibleo: la struttura è stata istituita nel 1961 proprio per raccogliere i materiali degli scavi condotti nel territorio ragusano.
Il percorso espositivo, che si srotola lungo sei sezioni, segue cronologicamente le varie fasi storiche attestate nel territorio dai più antichi siti preistorici (soprattutto dalle necropoli arcaiche e classiche di Kamarina) fino ai centri ellenistici e agli insediamenti romani e tardo romani (per lo più statue, ceramiche, epigrafi, vetri, ma anche statue e corredi funerari).
Una collezione bellissima con pezzi di valore straordinario che raccontano questa parte di Sicilia.
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