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Il teatro a Gibellina tra favole e utopie: un week end di spettacoli alle Orestiadi 2023

  • Fondazione Orestiadi - Gibellina (Tp)
  • 2, 7, 8 luglio 2023 (evento concluso)
  • Consulta il programma nell'articolo
  • 15 euro (intero), 10 euro (ridotto studenti universitari, under 25, residenti a Gibellina, Cral Unipa)
  • Biglietti acquistabili online sul sito di Fondazione Orestiadi. Info al numero 0924 67844 o all'email festival@orestiadi.it 
Balarm
La redazione

Theo Teardo ed Elio Germano

Un ricco programma che si muove tra tradizione e innovazione, tra narrazione e ricerca, tra parola, musica e immagini, portando in scena, ancora una volta, quel senso di utopica poesia che ha guidato l’intero progetto di Gibellina e la nascita del suo Festival, quarantadue anni fa.

Dal 7 luglio al 5 agosto 2023 tornano le Orestiadi di Gibellina: la quarantaduesima edizione del Festival diretto da Alfio Scuderi.

Ad anticipare il festival è la presentazione che va in scena il 2 luglio alle 18.00 al Baglio Di Stefano.

Un evento a cura di Pietrangelo Buttafuoco e Antonio Gerbino con la partecipazione musicale di Gianni Gebbia, durante il quale si presenta il libro L'approdo di Ulisse - il Mediterraneo dei poeti - XXX anni di poesia alla Fondazione Orestiadi di Gibellina. 

Si parte venerdì 7 luglio (ore 21.00 - Baglio di Stefano). Va in scena con la regia di Alfio Scuderi, dopo l’anteprima a Napoli al Campania Teatro Festival, la favola siciliana Lunaria di Vincenzo Consolo, autore che con questo testo ha tracciato un genere unico tra teatro e poesia, legando la poetica immaginifica della Sicilia a dei suoni e ad un linguaggio del tutto originale.
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La poesia diventa suono, a tratti canzone, linguaggio altro, pur mantenendo un’anima popolare nei contenuti.

Il protagonista di questo romanzo è un viceré malinconico e misantropo, afflitto dall'esuberanza della moglie così come dagli obblighi di corte, costretto a vivere in una città solare e violenta di cui è l'unico a vedere la reale decadenza, obbligato a rappresentare un potere in cui non crede. Questo personaggio lunatico una notte sogna la caduta della luna. E la luna cade davvero.

Sullo sfondo la Sicilia barocca, in scena le apparizioni “poetiche” dei personaggi, accompagnate dalle immagini di Enzo Venezia, per ricreare in scena il magico, malinconico e visionario universo di Consolo, in una dimensione sospesa tra luci ed ombre. Lo spettacolo si snoda tra poesia e racconto, tra parola e musica, creando un mondo senza tempo, in cui la realtà perde a poco a poco significato per la misteriosa caduta della Luna.

A ricoprire i diversi ruoli della nostra favola sono: Ernesto Tomasini (Vicerè), Silvia Ajelli (Narratrice, Dona Sol, Accademico, Elia), Gabriele Cicirello (Porfirio; Cerusico, Messer Lunato, Accademico, Alì), con le musiche originali eseguite dal vivo da Gabrio Bevilacqua e le canzoni eseguite da Ernesto Tomasini.

Sabato 8 luglio (ore 21.00), al Baglio di Stefano risuoneranno le parole di Pier Paolo Pasolini portate in scena, in una versione di parole e musica, da Elio Germano e Teho Teardo con "Il sogno di una cosa".

Si tratta del primo esperimento narrativo di Pier Paolo Pasolini, scritto di getto negli anni dell’immediato dopoguerra, prima di Ragazzi di vita e di Una vita violenta, ma pubblicato solo nel 1962, per questo il romanzo risulta essere al tempo stesso il romanzo d’esordio e di conclusione della stagione narrativa di Pasolini.

Pasolini ci parla con le voci delle persone che dall’Italia del secondo dopoguerra, stremate dalla povertà, sono scappate attraversando illegalmente il confine per andare in Jugoslavia, attratte dal comunismo e con la speranza di trovare un lavoro dignitoso e cibo per tutti. Vista oggi è una specie di rotta balcanica al contrario che attraversa il medesimo confine che attualmente i profughi in fuga percorrono per venire in Italia. Forse lo abbiamo dimenticato, ma c’è stato un momento, non molto tempo fa, in cui eravamo noi a ricorrere ai passeur.

Tre ragazzi friulani alla soglia dei vent’anni vivono la loro breve giovinezza affrontando il mondo: l’indigenza delle origini in campagna, l’emigrazione, le lotte politiche al rientro in patria, fino all’integrazione nella società borghese del boom economico.

Desiderano la felicità, la bella vita in un paese straniero, poi tornano e maturano una coscienza politica, sognano la rivoluzione. Invece finiscono per piegarsi ai compromessi dell’età adulta, i sogni si spengono e la felicità tanto agognata, diventa quella delle piccole cose: una ragazza, una casa, un lavoro, fino a morirne.

LA MOSTRA, OMAGGIO A FRANCO SCALDATI
Dal 7 luglio 2023 al 5 agosto 2023, a partire dalle ore 19.00 (ingresso gratuito) presso la Sala Conferenze del Baglio di Stefano, inaugura la Mostra fotografica in omaggio a Franco Scaldati a cura di Valentina Greco e Francesco Guttuso con le fotografie di Nino Annaloro, Letizia Battaglia, Rita Cricchio e Claudia Uzzo.

La mostra è inserita nel progetto speciale “Il Poeta ha inventato i nomi” dedicato a Franco Scaldati nel decennale della sua scomparsa e di cui fanno parte Associazione Babel, Compagnia Franco Scaldati, Teatro Metropopolare e Associazione Lumpen.

Le Orestiadi sono realizzate dalla Fondazione Orestiadi con il sostegno istituzionale dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana e il progetto speciale al Cretto di Burri grazie all’Assessorato ai Beni Culturali e dell’identità siciliana della Regione Sicilia.
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