Il gioiello settecentesco ricco di affreschi e sculture: alla scoperta del Convitto Nazionale "Mario Cutelli"

Il convitto nazionale "Mario Cutelli" di Catania
I camminamenti segreti da cui le suore guardavano senza essere viste; le cappelle inedite e i saloni aperti di rado di un luogo invece conosciutissimo come è la cattedrale di sant'Agata; tre complessi termali che affondano negli anni antichi: sarà un viaggio dall͛alto e dal basso, quello che "Le Vie dei Tesori" condurrà nel cuore antico di Catania.
Dal 19 ottobre al 4 novembre, per tre weekend, la manifestazione racconterà alla sua maniera 32 luoghi scelti con cura certosina con la collaborazione di tutte le istituzioni e di privati e realtà d'eccellenza della città, rintracciando siti che saranno una scoperta anche per gli stessi catanesi.
Correva l'anno 1654 e il giureconsulto Mario Cutelli, conte di Villa Rosata e signore dell'Alminusa, decideva di fare testamento. Davanti al notaio stabiliva che, se la linea maschile dei suoi successori si fosse estinta, una parte del suo patrimonio sarebbe stata devoluta alla fondazione di un “Collegio di uomini nobili”, per educare e formare una classe dirigente virtuosa e laica. In realtà la dinastia dei Cutelli non si estinse, ma il Collegio nacque ugualmente fra tante controversie.
Il risultato fu un autentico gioiello settecentesco, firmato dall'abate Giovan Battista Vaccarini, che all'edificio seppe conferire eleganza e armonia nelle forme, a cominciare dalla bella corte circolare. Occhio all'Aula Magna superbamente affrescata dai maggiori artisti dell’epoca.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili (si accede solo al cortile Vaccarini).
Dal 19 ottobre al 4 novembre, per tre weekend, la manifestazione racconterà alla sua maniera 32 luoghi scelti con cura certosina con la collaborazione di tutte le istituzioni e di privati e realtà d'eccellenza della città, rintracciando siti che saranno una scoperta anche per gli stessi catanesi.
Correva l'anno 1654 e il giureconsulto Mario Cutelli, conte di Villa Rosata e signore dell'Alminusa, decideva di fare testamento. Davanti al notaio stabiliva che, se la linea maschile dei suoi successori si fosse estinta, una parte del suo patrimonio sarebbe stata devoluta alla fondazione di un “Collegio di uomini nobili”, per educare e formare una classe dirigente virtuosa e laica. In realtà la dinastia dei Cutelli non si estinse, ma il Collegio nacque ugualmente fra tante controversie.
Il risultato fu un autentico gioiello settecentesco, firmato dall'abate Giovan Battista Vaccarini, che all'edificio seppe conferire eleganza e armonia nelle forme, a cominciare dalla bella corte circolare. Occhio all'Aula Magna superbamente affrescata dai maggiori artisti dell’epoca.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili (si accede solo al cortile Vaccarini).
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