Ieri, oggi e domani l'archeologia è donna: due giornate di studi, riflessioni e prospettive al Salinas
L'archeologa Iole Bovio Marconi
Guardare al passato per pensare al futuro, trasformando la Giornata internazionale della Donna in un momento di studio, riflessione e scoperta: il Museo Salinas di Palermo in collaborazione con CoopCulture organizza "ArcheoDonna: l'archeologia delle donne in Italia dal XX secolo al Futuro".
Quelle di venerdì 8 e sabato 9 marzo sono due giornate di studii aperte a tutti con un ricco programma di incontri e tavole tematiche realizzate con il prezioso contributo di relatrici d'eccezione, punte di diamante di musei, soprintendenze e università della Penisola (leggi qui il programma e tutti gli interventi).
"ArcheoDonna" vuole essere input per una riflessione che muova dall’epoca delle "apripista" della prima metà del Novecento, donne in grado di infrangere gli schemi di un sistema accademico che ammetteva il lavoro silenzioso di preziose collaboratrici all’ombra di prestigiosi accademici, rigorosamente maschi, giungendo alla realtà contemporanea.
Il tutto con un occhio all'attualità, constatando come questo mondo sia aperto e accessibile a prescindere dal genere, almeno in apparenza: se è vero che le donne coprono un'alta percentuale di ruoli accademici e ministeriali, è vero anche che ciò non accade tanto spesso nei ruoli di leadership.
Per questo la due giorni è un'occasione per ascoltare con le proprie orecchie le voci di chi, da donna (leggi qui tutte le donne che interverranno), ricopre questi ruoli riflettendo con serenità sulle prospettive future e su quali elementi significativi vadano messi in luce per migliorare e migliorarsi.
Quelle di venerdì 8 e sabato 9 marzo sono due giornate di studii aperte a tutti con un ricco programma di incontri e tavole tematiche realizzate con il prezioso contributo di relatrici d'eccezione, punte di diamante di musei, soprintendenze e università della Penisola (leggi qui il programma e tutti gli interventi).
"ArcheoDonna" vuole essere input per una riflessione che muova dall’epoca delle "apripista" della prima metà del Novecento, donne in grado di infrangere gli schemi di un sistema accademico che ammetteva il lavoro silenzioso di preziose collaboratrici all’ombra di prestigiosi accademici, rigorosamente maschi, giungendo alla realtà contemporanea.
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Un confronto tra diversi momenti storici che non vuole soltanto mettere a fuoco le difficoltà e le discriminazioni di genere, ma anche la determinazione, l'intelligenza e la forza con cui tante donne, nonostante tutto, hanno saputo lasciare la propria fondamentale impronta nel mondo dell'archeologia.Il tutto con un occhio all'attualità, constatando come questo mondo sia aperto e accessibile a prescindere dal genere, almeno in apparenza: se è vero che le donne coprono un'alta percentuale di ruoli accademici e ministeriali, è vero anche che ciò non accade tanto spesso nei ruoli di leadership.
Per questo la due giorni è un'occasione per ascoltare con le proprie orecchie le voci di chi, da donna (leggi qui tutte le donne che interverranno), ricopre questi ruoli riflettendo con serenità sulle prospettive future e su quali elementi significativi vadano messi in luce per migliorare e migliorarsi.
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