"Viaggio nella memoria" all'Orto Botanico di Palermo: gli scatti di Giuseppe Mazzola sui luoghi dell'inferno
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Per il primo anno, anche l'Orto Botanico ospita un programma dedicato al Giorno della Memoria pensato per bambini, studenti e adulti, costruito dal SIMUA – servizio museale di Ateneo - in collaborazione con CoopCulture che da dicembre cura i servizi aggiuntivi del sito monumentale.
Dalle ore 12 di sabato 26 gennaio fino al 17 febbraio sono allestite le fotografie che Giuseppe Mazzola ha scattato nei campi di concentramento di diversi Paesi: Polonia, Repubblica Ceca, Germania e Italia, raccontando attraverso le sue immagini senza filtri, la partecipazione culturale ed emotiva di migliaia di visitatori dei campi.
La mostra "Viaggio nella memoria" (guarda la photogallery) è un progetto fotografico sulla Shoah, il racconto della testimonianza storica dei luoghi che, tra il 1933 e il 1945, sono stati scenario dell'Olocausto.
«Raccontare cosa è stato ieri, mostrare ciò che rimane oggi, rivelare come il mondo accoglie tale memoria a ridosso di un domani la cui dignità appare ancora oggi compromessa, reiterata nel crimine della diversità. – dice Giuseppe Mazzola - Dipingere le luci e le ombre di un sapere storico da non ripetere, mediante una serie ingente di fotografie finalizzate al ricordo, alla discussione sociale, morale, culturale».
Dalle ore 12 di sabato 26 gennaio fino al 17 febbraio sono allestite le fotografie che Giuseppe Mazzola ha scattato nei campi di concentramento di diversi Paesi: Polonia, Repubblica Ceca, Germania e Italia, raccontando attraverso le sue immagini senza filtri, la partecipazione culturale ed emotiva di migliaia di visitatori dei campi.
La mostra "Viaggio nella memoria" (guarda la photogallery) è un progetto fotografico sulla Shoah, il racconto della testimonianza storica dei luoghi che, tra il 1933 e il 1945, sono stati scenario dell'Olocausto.
«Raccontare cosa è stato ieri, mostrare ciò che rimane oggi, rivelare come il mondo accoglie tale memoria a ridosso di un domani la cui dignità appare ancora oggi compromessa, reiterata nel crimine della diversità. – dice Giuseppe Mazzola - Dipingere le luci e le ombre di un sapere storico da non ripetere, mediante una serie ingente di fotografie finalizzate al ricordo, alla discussione sociale, morale, culturale».
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