Gli eterni stranieri nello spettacolo "Minchia": la prima nazionale ai Cantieri alla Zisa
Antonio D'Angelo
Va in scena alla Bottega 5 dei Cantieri Culturali alla Zisa, in prima nazionale, lo spettacolo "Minchia", scritto e diretto da Salvatore Cannova con Antonio D’Angelo.
Lo spettacolo va in scena venerdì 11 e sabato 12 novembre, alle ore 21.30, domenica 13 novembre alle 18.30, ed è una produzione del Teatro Ditirammu con il Teatro Tedacà di Torino (dove replicherà dal 25 al 27 novembre).
Antonio ha tanti nomi, nomignoli, soprannomi, uno per ogni nazione in cui ha vissuto. Ed è proprio da questi nomi che inizia il racconto, dall’istante in cui prende consapevolezza della propria condizione di perenne straniero: “Minchia!” Provando a tenere insieme i pezzi della propria vita, la storia si muove tra i ricordi e le sensazioni provate.
Così un pacco di fiammiferi e l’odore del sugo appena pronto, aprono una riflessione sulla contemporaneità, la sua globalizzazione e su una generazione dalle radici sempre più spezzettate. Minchia è un percorso che porta all’esplorazione del sentimento di frammentazione provato da chi, oggi più che mai, si ritrova a vivere tra diverse città, regioni, nazioni. Parla di tutte quelle persone che, a causa dell’emigrazione contemporanea, mettono radici un po’ ovunque fino a sentirsi figli del mondo.
Un sentimento di inadeguatezza che rende perennemente fuori posto e incompleti. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Compagnia Fenice Teatri, con il sostegno del Ministero della Cultura, Matucana 100 - Centro Cultural (Cile), MYES Catania e con il patrocinio del Goethe-Institut Palermo.
Lo spettacolo va in scena venerdì 11 e sabato 12 novembre, alle ore 21.30, domenica 13 novembre alle 18.30, ed è una produzione del Teatro Ditirammu con il Teatro Tedacà di Torino (dove replicherà dal 25 al 27 novembre).
Antonio ha tanti nomi, nomignoli, soprannomi, uno per ogni nazione in cui ha vissuto. Ed è proprio da questi nomi che inizia il racconto, dall’istante in cui prende consapevolezza della propria condizione di perenne straniero: “Minchia!” Provando a tenere insieme i pezzi della propria vita, la storia si muove tra i ricordi e le sensazioni provate.
Così un pacco di fiammiferi e l’odore del sugo appena pronto, aprono una riflessione sulla contemporaneità, la sua globalizzazione e su una generazione dalle radici sempre più spezzettate. Minchia è un percorso che porta all’esplorazione del sentimento di frammentazione provato da chi, oggi più che mai, si ritrova a vivere tra diverse città, regioni, nazioni. Parla di tutte quelle persone che, a causa dell’emigrazione contemporanea, mettono radici un po’ ovunque fino a sentirsi figli del mondo.
Un sentimento di inadeguatezza che rende perennemente fuori posto e incompleti. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Compagnia Fenice Teatri, con il sostegno del Ministero della Cultura, Matucana 100 - Centro Cultural (Cile), MYES Catania e con il patrocinio del Goethe-Institut Palermo.
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