"Giorni Felici" : il Ditirammu porta il teatro dell'assurdo di Beckett ai Cantieri alla Zisa
Marta Alioto e Gabriele Guida in "Giorni Felici"
Primo spettacolo in calendario per la nuova stagione del Teatro Ditirammu di Palermo.
Si comincia con una prima assoluta che va in scena sabato 22 ottobre, alle 21.30, e domenica 23 ottobre, alle 18.30, alla Bottega 5 dei Cantieri Culturali alla Zisa.
"Giorni Felici" è il titolo dello spettacolo, per la regia di Mimmo Stroppiana, liberamente ispirato all’omonima opera di Samuel Beckett, con Marta Alioto e Gabriele Guida.
L’opera è un atto unico, a differenza dell’originale che era divisa in due atti, e le scene si svolgono interamente in un unico luogo, dove, in realtà, per i personaggi tempo e spazio sono un’effimera illusione.
"Giorni felici" è un'opera appartenente alla corrente del teatro dell’assurdo di cui è autore Beckett.
L’opera è, nella sua origine divisa in due atti e prevede due personaggi in scena: Winnie e Willie. La protagonista principale è Winnie, donna che vive la sua quotidianità in maniera immobile e felice, a causa di una condizione di salute imperitura.
Ogni sua azione, ogni suo gesto sono vivi nella sua immobilità. Winnie è un personaggio tanto bizzarro quanto assurdo che riesce a trovare nella monotonia una sorta di compiaciuta felicità. Il rapporto con il marito Willie è etereo ma concreto, altro tangibile conflitto. I due personaggi sono all’interno di un quadro che si può riassumere nel concetto di disarmonia. Corpo e parola sono in perenne conflitto.
La domanda che ci si pone è: I personaggi come convivono nella loro (in)felice quotidianità? L’opera è un atto unico, a differenza dell’originale che era divisa in due atti, della durata di settanta minuti. In scena due attori, Marta Alioto e Gabriele Guida, nei panni di Winnie e Willie.
Si comincia con una prima assoluta che va in scena sabato 22 ottobre, alle 21.30, e domenica 23 ottobre, alle 18.30, alla Bottega 5 dei Cantieri Culturali alla Zisa.
"Giorni Felici" è il titolo dello spettacolo, per la regia di Mimmo Stroppiana, liberamente ispirato all’omonima opera di Samuel Beckett, con Marta Alioto e Gabriele Guida.
L’opera è un atto unico, a differenza dell’originale che era divisa in due atti, e le scene si svolgono interamente in un unico luogo, dove, in realtà, per i personaggi tempo e spazio sono un’effimera illusione.
"Giorni felici" è un'opera appartenente alla corrente del teatro dell’assurdo di cui è autore Beckett.
L’opera è, nella sua origine divisa in due atti e prevede due personaggi in scena: Winnie e Willie. La protagonista principale è Winnie, donna che vive la sua quotidianità in maniera immobile e felice, a causa di una condizione di salute imperitura.
Ogni sua azione, ogni suo gesto sono vivi nella sua immobilità. Winnie è un personaggio tanto bizzarro quanto assurdo che riesce a trovare nella monotonia una sorta di compiaciuta felicità. Il rapporto con il marito Willie è etereo ma concreto, altro tangibile conflitto. I due personaggi sono all’interno di un quadro che si può riassumere nel concetto di disarmonia. Corpo e parola sono in perenne conflitto.
La domanda che ci si pone è: I personaggi come convivono nella loro (in)felice quotidianità? L’opera è un atto unico, a differenza dell’originale che era divisa in due atti, della durata di settanta minuti. In scena due attori, Marta Alioto e Gabriele Guida, nei panni di Winnie e Willie.
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