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"Fronte del porto": lo spettacolo diretto da Alessandro Gassmann in scena al Teatro Biondo

  • Teatro Biondo - Palermo
  • Dal 14 al 19 dicembre 2021 (evento concluso)
  • 21.00 (14 e 17 dicembre), 17.30 (15, 16 e 19 dicembre), 19.00 (18 dicembre)
  • Da 5 a 27 euro
  • Biglietti acquistabili online sul sito del teatro oppure fiscamente al botteghino, in via Roma 258, da martedì a sabato (ore 9.00-13.00 e 16.00-19.00) e domenica (ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00). Info ai numeri 091 7738115 e 091 7434301
Balarm
La redazione

Una scena dello spettacolo teatrale "Fronte del porto" diretto da Alessandro Gassmann

Debutta al Teatro Biondo di Palermo, martedì 14 dicembre alle ore 21.00 (e in replica fino al 19 dicembre), "Fronte del porto", adattamento teatrale di Enrico Ianniello, diretto da Alessandro Gassmann, del celebre film di Elia Kazan interpretato da Marlon Brando.

Protagonista dello spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo e dal Teatro Bellini di Napoli, è Daniele Russo accompagnato da Emanuele Maria Basso, Renato Bisogni, Antimo Casertano, Antonio D’Avino, Sergio Del Prete, Francesca De Nicolais, Ernesto Lama, Biagio Musella, Manuel Severino, Pierluigi Tortora, Bruno Tràmice.

Le scene sono dello stesso Gassmann, i costumi di Mariano Tufano, le luci di luci Marco Palmieri e le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi.

Attore, scrittore, traduttore e regista non nuovo a esperienze di trasposizione scenica di opere cinematografiche, Enrico Ianniello ha immaginato la storia a partire dall’omonima opera dell’americano Budd Schulberg (a sua volta ispirato da un’inchiesta giornalistica dell’epoca, diventata la base della sceneggiatura del film che vinse otto oscar nel 1954) e dall’adattamento teatrale realizzato, in seguito, dall’inglese Steven Berkoff.

Alessandro Gassmann, dopo lo straordinario successo di "Qualcuno volò sul nido del cuculo", ha costruito ancora una volta uno spettacolo ispirandosi al cinema. 

Il suo "Fronte del porto" ci trascina nella Napoli degli anni '80 giocando, dal punto di vista formale, con i film poliziotteschi, dalle musiche ai colori sgargianti della moda, con i riferimenti culturali di quegli anni in cui, come afferma Ianniello: «la città stava cambiando pelle nella sua organizzazione criminale, gli anni del terremoto, gli anni di Cutolo. Anni in cui il porto era sempre di più al centro di interessi diversi, legali e illegali».
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