"Sagra della Fava Ciamputa": la prima edizione nel borgo rurale di Marcatobianco

L'evento intende essere il primo di una serie di occasioni per la celebrare e far conoscere il tipico prodotto, promuovendone la salvaguardia nel rispetto della biodiversità, delle tradizioni e dei sapori locali.
La fava "ciamputa", ovvero "larga", era molto utilizzata in cucina fino agli anni '80, quando la sua coltivazione fu quasi del tutto abbandonata a favore di prodotti commercialmente più vantaggiosi.
Oggi è usata soprattutto per la preparazione di alcuni piatti tipici come la frittedda, il macco, i favi vugghiuti, che nel corso della Sagra potranno essere assaggiati grazie al lavoro degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Alia, in collaborazione con le aziende agrituristiche Villa Dafne e Lago Verde.
Numerosi i produttori agricoli e gli artigiani che cureranno l’esposizione e la vendita dei propri prodotti, il tutto accompagnato dall’intrattenimento musicale a cura del Trio Folk.
Fulcro della giornata è il Convegno, in programma alle 9 nei locali dell’ex istituto scolastico di Marcatobianco, dove alla presenza di esperti del settore verranno sondati gli aspetti legati alla coltivazione della "ciamputa": "Gli aspetti Etno Antropologici e culturali della coltivazione della fava", a cura di Filippo Oddo; "Aspetti agronomici della fava ciamputa", a cura di Claudio Leto; "Aspetti salutistici della fava", a cura di Francesco Caruso; "La fava nell'alimentazione", a cura di Odile Libertino.
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