"Ferdinandea", l'isola che disse no ai potenti: le opere di Gulino in una mostra (diffusa) a Sciacca
Un vero simbolo di libertà. Da quel lontano 1831 in cui al largo della Sicilia apparve la lingua di terra che attirò subito l’occhio dei potenti (e che si inabissò leggera beffando chiunque avesse mai pensato di possederla), scrittori, pescatori, artisti si sono innamorati di Ferdinandea: Gulino ha avviato da qui la sua ricerca, che dura ormai da quarantacinque anni.
Si inaugura venerdì 25 marzo alle 19.00 nell’ex chiesa di Santa Maria dello Spasimo, a Sciacca, "Ferdinandea. Lo studio del pensiero", a cura di Anthony Francesco Bentivegna, retrospettiva sull’opera di Gulino che raccoglie il filo e anticipa il festival FerdinanDea - costruito dalle Vie dei Tesori e dal Comune di Sciacca - che occuperà i successivi tre weekend, da sabato 26 marzo al 10 aprile.
La mostra racchiude 14 opere tra installazioni site-specific, tele, poesie e il riallestimento del famoso “studio del pensiero” che nel 2000 (con il corposo ciclo di opere dedicate all’isola che non c’è) catturò l’attenzione dell’Herald Tribune che gli dedicò un lungo articolo: un angolo morbido, illuminato solo da una candela, destinato alla meditazione e alla scrittura.
Gulino scopre una sua personalissima Ferdinandea, una vasta piattaforma rocciosa che oltre a manifestare la propria incorruttibilità verso le assurde pretese dei potenti, è soprattutto un immenso palcoscenico animato da organismi pittorici, segnici e scultorei riletti da un artista che ha da sempre incanalato le sue forze per dar voce a coloro che gridano a squarciagola all’interno di spesse ed insonorizzate barriere costituite da una tacita e assordante indifferenza.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
"Iconic Women Multimedia Experience": le eroine di Domenico Pellegrino a Palermo
-
MOSTRE
"Celebrating Picasso" a Palazzo Reale: la mostra che celebra il genio del maestro
-
TEATRO E CABARET
Si ride al Jolly con Ernesto Maria Ponte e Gianni Nanfa: clamorosi equivoci e sorprese