Dove nacque l'acqua e zammù: visite alla scoperta del Museo Anice Tutone di Palermo

Museo dell'Anice Tutone
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Per scoprire l'origine dell'acqua e zammù bisogna tornare alla Fieravecchia di Palermo, oggi piazza Rivoluzione. Tutto è partito da qui, dove nel 1813 l'azienda Tutone, nel laboratorio della propria drogheria, cominciò a produrre anice e impiantò un chiosco per la vendita della nuova bibita, che riscosse subito molto successo soprattutto tra i nobili.
All'uscita del teatro Santa Cecilia, tappa d’obbligo la drogheria. L’uso di mescolare l'acqua con l'anice risalirebbe alperiodo della dominazione araba, ma la ricetta del distillato “anice unico” è un segreto custodito in cassaforte da sette generazioni della famiglia Tutone.
Questa e altre curiosità possono essere soddisfatte visitando il “Museo dinamico Tutone”, all'interno del Palazzo Ajutamicristo, frutto di un’idea del giovane Ugo Riccardo Tutone per non disperdere la tradizione che riguarda il gusto e la moda della prima metà dell’Ottocento.
La visita ha una durata di un'ora ed è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Per scoprire l'origine dell'acqua e zammù bisogna tornare alla Fieravecchia di Palermo, oggi piazza Rivoluzione. Tutto è partito da qui, dove nel 1813 l'azienda Tutone, nel laboratorio della propria drogheria, cominciò a produrre anice e impiantò un chiosco per la vendita della nuova bibita, che riscosse subito molto successo soprattutto tra i nobili.
All'uscita del teatro Santa Cecilia, tappa d’obbligo la drogheria. L’uso di mescolare l'acqua con l'anice risalirebbe alperiodo della dominazione araba, ma la ricetta del distillato “anice unico” è un segreto custodito in cassaforte da sette generazioni della famiglia Tutone.
Questa e altre curiosità possono essere soddisfatte visitando il “Museo dinamico Tutone”, all'interno del Palazzo Ajutamicristo, frutto di un’idea del giovane Ugo Riccardo Tutone per non disperdere la tradizione che riguarda il gusto e la moda della prima metà dell’Ottocento.
La visita ha una durata di un'ora ed è accessibile ai disabili.
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