Dipinti, decori, carrozze nella sede istituzionale del Comune di Catania: visite al palazzo degli Elefanti

Palazzo degli elefanti a Catania
Katane – questo uno dei nomi d’origine di Catania, che in greco antico significa “grattugia”, probabilmente per le irregolarità del territorio lavico su cui sorge – fu distrutta più volte da eruzioni, terremoti e invasioni. Quella che vediamo oggi è il risultato dell’ultima splendida ricostruzione del 1693. "Le Vie dei Tesori", quest’anno dal 4 ottobre al 3 novembre, apre oltre quaranta luoghi: anfiteatri, chiese, cupole, palazzi nobiliari: un’occasione unica per scoprire una città dall’inconsueta bellezza.
Cosa si cela dentro il cuore amministrativo della città? Nell’antico Palazzo Senatorio, sul lato settentrionale di piazza Duomo, oggi sede del Municipio, andremo alla scoperta di mirabili affreschi settecenteschi, decorazioni barocche e opere d’arte antiche e pure contemporanee.
Il cantiere aprì nel 1696, dove un tempo sorgeva la Loggia medievale, distrutta tre anni prima dal terremoto. Nel 1732 il celebre architetto Giovanni Battista Vaccarini ne rivoluzionò il prospetto, aggiungendo anche alcune originali decorazioni: la lettera “A”, iniziale del nome di sant’Agata ed elefanti scolpiti, dai quali deriva il nome al Palazzo.
Il prospetto che si affaccia su piazza Università fu realizzato nel 1780. Un grave incendio nel 1944 provocò ingenti danni, ma il Palazzo venne recuperato e restaurato.
A Catania sono più di 40 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 6 e il 27 ottobre da Palermo a Catania, al costo di 20 euro.
Cosa si cela dentro il cuore amministrativo della città? Nell’antico Palazzo Senatorio, sul lato settentrionale di piazza Duomo, oggi sede del Municipio, andremo alla scoperta di mirabili affreschi settecenteschi, decorazioni barocche e opere d’arte antiche e pure contemporanee.
Il cantiere aprì nel 1696, dove un tempo sorgeva la Loggia medievale, distrutta tre anni prima dal terremoto. Nel 1732 il celebre architetto Giovanni Battista Vaccarini ne rivoluzionò il prospetto, aggiungendo anche alcune originali decorazioni: la lettera “A”, iniziale del nome di sant’Agata ed elefanti scolpiti, dai quali deriva il nome al Palazzo.
Il prospetto che si affaccia su piazza Università fu realizzato nel 1780. Un grave incendio nel 1944 provocò ingenti danni, ma il Palazzo venne recuperato e restaurato.
A Catania sono più di 40 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 6 e il 27 ottobre da Palermo a Catania, al costo di 20 euro.
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