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Dionisiache 2020: con "Le troiane" si conclude la stagione al Teatro Antico di Segesta

  • Dionisiache 2020
  • Teatro Antico di Segesta - Calatafimi-Segesta (Tp)
  • Dal 28 al 30 agosto 2020 (evento concluso)
  • 19.45
  • 25 euro (intero), 21 euro (ridotto), 22 euro (congiunti intero), 19,50 (congiunti ridotto), 17 euro (ridotto plus)
  • Biglietti acquistabili online. Info sul sito delle Dionisiache e ai numeri 0924 1912533 o 388 9590892
Balarm
La redazione
Dopo la caduta della città di Troia, vinta dai Greci condotti da Agamennone, le donne della Città vengono assegnate tramite sorteggio agli alti ranghi dell’esercito dei vincitori.

Al dolore di Ecuba e Andromaca per la caduta di Troia e per il triste destino di deportazione in Grecia si aggiunge, annunciata da Elena, la drammatica richiesta di un doppio sacrificio umano: l’uccisione di Polissena, ultime delle figlie del re di Troia, e quella del figlio di Andromaca e Ettore: Astianatte. Soltanto il massacro dei due bambini consentirà alla flotta greca di avere venti favorevoli al ritorno in patria.

La lettura scenica di una tragedia come Le Troiane di Lucio Anneo Seneca va in scena dal 28 al 30 agosto al Teatro Antico di Segesta nell'ambito delle Dionisiache 2020. Lo spettacolo è una produzione di Teatro della Città e vede il coordinamento scenico di Angeli Fe e un cast composto da Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Silvia Siravo, Guenda Goria e Massimo Reale.

La tragedia rappresenta per gli interpreti una intrigante sfida attoriale e una possibilità: restituire con la sola voce dell’attore i drammi, i conflitti e le emozioni che il teatro ci ha abituato a vedere “agiti” sul palcoscenico.

Lo spazio teatrale che è, allo stesso tempo, arena e strumento espressivo, trova nelle scenografie, nei costumi e nell’azione potenti alleati al servizio della fruibilità del testo e questa lettura, vuole essere un’azione di prepotente ritorno alla radice stessa del materiale tragico: la parola e il suo potere di esprimere il dolore assoluto di quel mondo femminile violentato e deportato dopo la caduta della città di Troia. 

Nella lettura scenica saranno soltanto i rumori di ambiente, il porto dal quale la flotta greca attende impaziente di poter tornare in patria dopo dieci anni di guerra, a sostenere lo svolgersi degli avvenimenti, come un’eco del tempo più che realtà oggettivamente presente.

Il tentativo di tornare alla parola, liberata dalle astuzie della teatralizzazione per restituire a chi ascolta il potere evocativo della composizione di Seneca, è possibile soltanto grazie al talento vocale e interpretativo di Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Silvia Siravo, Guenda Goria e Massimo Reale. La deportazione dei vinti, tema centrale della Tragedia, risuona, per chi voglia ascoltarlo, inquietantemente familiare agli spettatori di oggi.
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