"U fujutu su nesci chi fa?": il concerto di Cesare Basile per le Orestiadi di Gibellina
Il cantautore Cesare Basile
Un viaggio musicale dove il blues si mescola ai ritmi africani: sale sul palco delle "Orestiadi di Gibellina" Cesare Basile, con un concerto in programma sabato 29 luglio alle ore 21.15.
Lo spettacolo, che prende il nome di "U fujutu su nesci chi fa?" vede il cantautore alla voce e chitarra. Sul palco lo accompagneranno la chitarra elettrica di Sara Ardizzoni, le tastiere le percussioni e la voce di Simona Norato, la voce di Valeria Cimò, il basso di Luca Recchia e la batteria di Massimo Ferrarotto.
Il concerto porta in scena il canto dell'anima buia e profonda di Basile, dove il blues si mescola alla musica africana, alla tradizione musicale del Sud Italia e del Mediterraneo creando un suono profondo, forte, passionale.
Sono storie e canzoni che raramente trovano chi le canti, e che parlano della volgarità del potere politico-economico che ci vorrebbe tutti schiavi e silenti a condurre una vita sana e regolare, senza responsabilità nelle scelte e con un mare di inutilità da consumare.
A narrare queste storie di margini e migrazioni, agli angoli delle piazze è la voce consumata di un vecchio cuntista.
Con il biglietto delle "Orestiadi" è possibile visitare gratuitamente il Museo delle Trame Mediterranee. Durante la manifestazione si potranno inoltre degustare alcuni prodotti gastronomici a chilometro zero accompagnandoli con quanto offerto della cantina Tenute Orestiadi.
Lo spettacolo, che prende il nome di "U fujutu su nesci chi fa?" vede il cantautore alla voce e chitarra. Sul palco lo accompagneranno la chitarra elettrica di Sara Ardizzoni, le tastiere le percussioni e la voce di Simona Norato, la voce di Valeria Cimò, il basso di Luca Recchia e la batteria di Massimo Ferrarotto.
Il concerto porta in scena il canto dell'anima buia e profonda di Basile, dove il blues si mescola alla musica africana, alla tradizione musicale del Sud Italia e del Mediterraneo creando un suono profondo, forte, passionale.
Sono storie e canzoni che raramente trovano chi le canti, e che parlano della volgarità del potere politico-economico che ci vorrebbe tutti schiavi e silenti a condurre una vita sana e regolare, senza responsabilità nelle scelte e con un mare di inutilità da consumare.
A narrare queste storie di margini e migrazioni, agli angoli delle piazze è la voce consumata di un vecchio cuntista.
Con il biglietto delle "Orestiadi" è possibile visitare gratuitamente il Museo delle Trame Mediterranee. Durante la manifestazione si potranno inoltre degustare alcuni prodotti gastronomici a chilometro zero accompagnandoli con quanto offerto della cantina Tenute Orestiadi.
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