OSS: Serata spagnola al Politeama, con una prima palermitana di Turina
La Spagna di Joaquín Turina e di Manuel de Falla è protagonista del prossimo concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Sul podio il direttore spagnolo Sergio Alapont. La serata si aprirà con l’esecuzione delle tre Danzas Fantásticas op. 22 che costituiscono il lavoro sinfonico più famoso di Turina, fedele alla tradizione spagnola. E proprio i colori e i suoni della Spagna informano queste Danzas Fantásticas che, composte originariamente per pianoforte nell’agosto del 1919, ma orchestrate appena un mese dopo, furono eseguite per la prima volta in questa versione il 13 febbraio 1920. Subito dopo sarà la volta delle Sette canzoni popolari spagnole di Manuel de Falla.
Composte nel 1914 originariamente per pianoforte e mezzosoprano ed eseguite in questa forma il 14 gennaio 1915 con il soprano Luisa Vela e il compositore al pianoforte, ottennero un grande successo nella versione orchestrale curata da Ernesto Halffter, suo allievo nonché amico e collaboratore. La Spagna, con la ripresa di melodie popolari, è assoluta protagonista di questa raccolta, aperta da due brani entrambi ispirati dalla musica popolare della Murcia.
Le Sette canzoni saranno interpretate dal mezzosoprano spagnolo Ainhoa Lopez Soraluze. La seconda parte del concerto prevede l’ascolto della Sinfonia Sevillana op.23 di Turina – in prima assoluta a Palermo - e la Suite n.2 de Il cappello a tre punte di de Falla. Composta nel 1920 ed eseguita per la prima volta l’11 settembre dello stesso anno a Madrid sotto la direzione di Enrique Fernández Arbós, la Sinfonia Sevillana è piuttosto una suite di tre brani, ciascuno dei quali “dipinge” un particolare aspetto di Siviglia, città natale di Turina: Panorama, Por el rio Guadalquivir, Fiesta en San Juan de Aznalfarache.
Il cappello a tre punte fu invece rappresentato all’Alhambra Theatre di Londra il 22 luglio 1919 con le coreografie di Léonide Massine e le scene e i costumi di Pablo Picasso. La prima fu un trionfo, nonostante alcune situazioni sfortunate come l’improvvisa malattia del primo ballerino e specialista di flamenco e l’improvvisa indisponibilità di dirigerlo da parte di De Falla raggiunto dalla notizia che la madre stava morendo. Da questo balletto l’autore trasse due suites, delle quali la seconda – in ascolto al Politeama - è la più famosa.
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