Con "Le Vie dei Tesori" alla scoperta di Ragusa: tra cortili segreti, dimore nobiliari e chiese
Cava Gonfalone, Ragusa
Il terremoto del 1693 segnò la seconda vita della città sotto il segno del barocco, ma Ragusa rinacque dalle macerie, più bella di prima.
Ragusa superiore con le sue chiese, le rocche, i passaggi che salgono in verticale. E poi Ibla (in siciliano “lusu”, ovvero quello che giace sotto) è un miraggio di luci e di ombre, con la piazza centrale che è un salotto a cielo aperto dove il tempo sembra essersi fermato. E dove si susseguono cortili segreti, dimore aristocratiche, chiese spettacolari. E perfino l’antico circolo di conversazione riservato solo agli aristocratici. Una città che nasconde benissimo i suoi tantissimi tesori, con luoghi sconosciuti anche agli stessi residenti.
Per la quinta volta "Le Vie dei Tesori" torna nella città barocca per tre week end, dall'1 al 16 ottobre (solo sabato e domenica). Undici luoghi straordinari, chiese e la cava dei “pirriaturi”, poi due passeggiate e sei esperienze. Si parteciperà ad un viaggio nella musica corale nei secoli e si seguirà il lavoro di ceramisti e pittori di carretti.
Si parte dal cuore di Ragusa, dal Duomo di San Giorgio nel cui museo sono conservate le opere sopravvissute al sisma lungo un percorso espositivo negli ambienti che furono in passato le stanze dei canonici. Ma quella che sarà suggestiva sarà la visita in notturna – soltanto questa domenica, tre turni di un’ora dalle 21 alle 23 – , un’esperienza unica che si concluderà con la magnifica Cona del Gagini. Poi si salirà sul campanile di San Giovanni Battista: vista mozzafiato, ma scendendo si passerà attraverso una particolarissima “veste” rococò.
Non vanno saltati gli affreschi medievali sopravvissuti di Santa Maria delle Scale; le tombe dei nobili ragusani e la cappella degli Arezzo di Donnafugata nella gotica San Francesco all’Immacolata, a Ibla; poco lontano c’è la chiesa della Maddalena, una delle più antiche che un tempo fu legata al vicino ospedale, distrutto dal sisma; e il Santissimo Salvatore che conserva gelosamente il crocifisso di Carmelo Licitra detto “u ghiuppinu” e due quadri del Cascone.
Gli arredi sacri e le famose “cappe magne” indossate dai canonici della Collegiata di San Giorgio, conservate nella chiesa di Sant’Agnese, vicino al Duomo; la chiesa dell’Annunziata, nell’antica Ciudecca ebraica di Ragusa, ricostruita grazie al contributo del barone Battaglia di Torrevecchia, che la volle collegata al suo palazzo tramite un passaggio personale; la seicentesca chiesa di San Filippo Neri, con le sue tele d’epoca, un’occasione da non lasciarsi scappare perché di solito apre soltanto per celebrazioni importanti. Salendo la sua scenografica scalinata, scoprirete che palazzo Arezzo di Trifiletti custodisce la memoria intatta di uno dei casati più antichi dell’intera Sicilia.
LE ESPERIENZE
Si parte da Cava Gonfalone, da dove, per oltre 200 anni, i “pirriaturi” hanno estratto i blocchi di pietra con cui è stata ricostruita Ragusa Ibla. Qui questa domenica (e poi nel terzo weekend) dalle 15.30 un ceramista di Caltagirone proporrà la dimostrazione dal vivo della lavorazione e delle decorazioni nello stile calatino.
Immancabile Cinabro carrettieri, la bottega degli artigiani Damiano Rotella e Biagio Castilletti, tanto amati da Dolce e Gabbana, e Steve McCurry: qui vi faranno sporcare di colori dipingendo un oggetto live.
Un’altra esperienza porterà l’ultima domenica (16 ottobre) al Centro Commerciale Culturale per Korevolution, un vero e proprio viaggio nella musica corale attraverso i secoli affidato al coro 4Keys (30 elementi tra coristi e musicisti) che da Haendel a Mozart, a Verdi arriverà fino ai giorni nostri. E in questa occasione, la sera si potrà anche scoprire la collezione d’arte e il lavoro dell’associazione Il corno francese blu, partner sul territorio del festival.
LE PASSEGGIATE
Due le passeggiate: il 9 ottobre nel quartiere Archi guidati da Gaetano Cosentini, un itinerario alla ricerca dei luoghi simbolo fino a via Velardo, una delle poche vie sacre in Sicilia (che proprio sabato in notturna si trasformerà in una galleria d’arte en plein air). E nell’ultimo weekend, un percorso guidato alla scoperta dei luoghi del centro storico.
Ragusa superiore con le sue chiese, le rocche, i passaggi che salgono in verticale. E poi Ibla (in siciliano “lusu”, ovvero quello che giace sotto) è un miraggio di luci e di ombre, con la piazza centrale che è un salotto a cielo aperto dove il tempo sembra essersi fermato. E dove si susseguono cortili segreti, dimore aristocratiche, chiese spettacolari. E perfino l’antico circolo di conversazione riservato solo agli aristocratici. Una città che nasconde benissimo i suoi tantissimi tesori, con luoghi sconosciuti anche agli stessi residenti.
Per la quinta volta "Le Vie dei Tesori" torna nella città barocca per tre week end, dall'1 al 16 ottobre (solo sabato e domenica). Undici luoghi straordinari, chiese e la cava dei “pirriaturi”, poi due passeggiate e sei esperienze. Si parteciperà ad un viaggio nella musica corale nei secoli e si seguirà il lavoro di ceramisti e pittori di carretti.
Adv
I LUOGHI Si parte dal cuore di Ragusa, dal Duomo di San Giorgio nel cui museo sono conservate le opere sopravvissute al sisma lungo un percorso espositivo negli ambienti che furono in passato le stanze dei canonici. Ma quella che sarà suggestiva sarà la visita in notturna – soltanto questa domenica, tre turni di un’ora dalle 21 alle 23 – , un’esperienza unica che si concluderà con la magnifica Cona del Gagini. Poi si salirà sul campanile di San Giovanni Battista: vista mozzafiato, ma scendendo si passerà attraverso una particolarissima “veste” rococò.
Non vanno saltati gli affreschi medievali sopravvissuti di Santa Maria delle Scale; le tombe dei nobili ragusani e la cappella degli Arezzo di Donnafugata nella gotica San Francesco all’Immacolata, a Ibla; poco lontano c’è la chiesa della Maddalena, una delle più antiche che un tempo fu legata al vicino ospedale, distrutto dal sisma; e il Santissimo Salvatore che conserva gelosamente il crocifisso di Carmelo Licitra detto “u ghiuppinu” e due quadri del Cascone.
Gli arredi sacri e le famose “cappe magne” indossate dai canonici della Collegiata di San Giorgio, conservate nella chiesa di Sant’Agnese, vicino al Duomo; la chiesa dell’Annunziata, nell’antica Ciudecca ebraica di Ragusa, ricostruita grazie al contributo del barone Battaglia di Torrevecchia, che la volle collegata al suo palazzo tramite un passaggio personale; la seicentesca chiesa di San Filippo Neri, con le sue tele d’epoca, un’occasione da non lasciarsi scappare perché di solito apre soltanto per celebrazioni importanti. Salendo la sua scenografica scalinata, scoprirete che palazzo Arezzo di Trifiletti custodisce la memoria intatta di uno dei casati più antichi dell’intera Sicilia.
LE ESPERIENZE
Si parte da Cava Gonfalone, da dove, per oltre 200 anni, i “pirriaturi” hanno estratto i blocchi di pietra con cui è stata ricostruita Ragusa Ibla. Qui questa domenica (e poi nel terzo weekend) dalle 15.30 un ceramista di Caltagirone proporrà la dimostrazione dal vivo della lavorazione e delle decorazioni nello stile calatino.
Immancabile Cinabro carrettieri, la bottega degli artigiani Damiano Rotella e Biagio Castilletti, tanto amati da Dolce e Gabbana, e Steve McCurry: qui vi faranno sporcare di colori dipingendo un oggetto live.
Un’altra esperienza porterà l’ultima domenica (16 ottobre) al Centro Commerciale Culturale per Korevolution, un vero e proprio viaggio nella musica corale attraverso i secoli affidato al coro 4Keys (30 elementi tra coristi e musicisti) che da Haendel a Mozart, a Verdi arriverà fino ai giorni nostri. E in questa occasione, la sera si potrà anche scoprire la collezione d’arte e il lavoro dell’associazione Il corno francese blu, partner sul territorio del festival.
LE PASSEGGIATE
Due le passeggiate: il 9 ottobre nel quartiere Archi guidati da Gaetano Cosentini, un itinerario alla ricerca dei luoghi simbolo fino a via Velardo, una delle poche vie sacre in Sicilia (che proprio sabato in notturna si trasformerà in una galleria d’arte en plein air). E nell’ultimo weekend, un percorso guidato alla scoperta dei luoghi del centro storico.
Se vuoi essere informato su altri eventi come questo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
Dal 1 dicembre 2023 al 10 gennaio 2025Alla scoperta della "Palermo Felicissima": la mostra interattiva riapre Palazzo Bonocore
-
MOSTRE
Dal 8 luglio 2024 al 29 giugno 2025"TEXERE. Come fili nell'insieme": il Tempio di Segesta come un telaio di tremila tessere
-
MOSTRE
Dal 10 settembre al 24 novembre 2024La "Grande Brera" al Palazzo Reale: le opere della Pinacoteca (dopo 122 anni) a Palermo