Giochi di danza al Libero: "Bolero e Gaîté Parisienne" tra ritmi e intrecci sulla figura del maschio
Un momento di "Bolero e Gaîté Parisienne"
Elegante, contemporaneo, contro ogni tipo di diversità: "Bolero e Gaîté Parisienne" è il nuovo spettacolo di danza in programma al Teatro Libero di Palermo dal 28 al 30 marzo alle 21.15.
Inquadrato nella stagione artistica #Inoltrarsi del Teatro Libero di Palermo, lo spettacolo è di Loris Petrillo ed è prodotto dalla compagnia Opus Ballet di Firenze. Sul palco, un cast di danzatori tutto al maschile: Lorenzo Di Rocco, Giuseppe Iacoi, Gianmarco Martini Zani, Marco Pergallini, Marco Purcaro, Michele Scappa, Gabriele Vernich e Luca Zanni.
Petrillo mette in relazione due grandi classici del repertorio della danza: li estrapola dalla loro collocazione storica e ne restituisce una lettura contemporanea. Al centro del percorso coreografico c’è la danza fisica di Petrillo, che per questo lavoro sceglie dei corpi maschili.
Lo spettacolo mette proprio al centro il corpo dell'uomo, disegnando lo spazio attraverso di esso, scegliendo una danza, potente, poetica e ironica. Il classico del repertorio è scelto come luogo di racconto, come pretesto per sondare le possibilità fisiche del danzatore e la capacità della coreografia di rileggerne i passaggi.
"Bolero e Gaîté Parisienne" è un gioco di ritmi e di intrecci, un lavoro coreografico dove la figura maschile si staglia al centro come collante, misura e ipotesi di una danza sempre più carnale.
L’uomo gioca e descrive una contemporaneità che non ha più etichette, dove la diversità non esiste, dove si può indossare una maschera di forza, di eleganza e di ironia che passi dal corpo maschile.
Inquadrato nella stagione artistica #Inoltrarsi del Teatro Libero di Palermo, lo spettacolo è di Loris Petrillo ed è prodotto dalla compagnia Opus Ballet di Firenze. Sul palco, un cast di danzatori tutto al maschile: Lorenzo Di Rocco, Giuseppe Iacoi, Gianmarco Martini Zani, Marco Pergallini, Marco Purcaro, Michele Scappa, Gabriele Vernich e Luca Zanni.
Petrillo mette in relazione due grandi classici del repertorio della danza: li estrapola dalla loro collocazione storica e ne restituisce una lettura contemporanea. Al centro del percorso coreografico c’è la danza fisica di Petrillo, che per questo lavoro sceglie dei corpi maschili.
Lo spettacolo mette proprio al centro il corpo dell'uomo, disegnando lo spazio attraverso di esso, scegliendo una danza, potente, poetica e ironica. Il classico del repertorio è scelto come luogo di racconto, come pretesto per sondare le possibilità fisiche del danzatore e la capacità della coreografia di rileggerne i passaggi.
"Bolero e Gaîté Parisienne" è un gioco di ritmi e di intrecci, un lavoro coreografico dove la figura maschile si staglia al centro come collante, misura e ipotesi di una danza sempre più carnale.
L’uomo gioca e descrive una contemporaneità che non ha più etichette, dove la diversità non esiste, dove si può indossare una maschera di forza, di eleganza e di ironia che passi dal corpo maschile.
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