"Berretto a sonagli": la commedia in due atti di Pirandello in scena al Parco Villa Filippina

L'attore e regista Orazio Bottiglieri
Paradossi e dilemmi, situazioni senza via d'uscita e vergogna: è la commedia "Berretto a Sonagli", in programma venerdì 7 settembre alle 21.30 al Parco Villa Filippina.
Inquadrato nella rassegna diretta da Orazio Bottiglieri, lo spettacolo è dello scrittore e autore teatrale Luigi Pirandello e il titolo si riferisce al berretto portato dal buffone, il copricapo della vergogna ostentato davanti a tutti.
Durante la commedia diversi personaggi si trovano in una situazione paradossale e senza possibilità di fuga: lo spettacolo si apre con Beatrice, che dopo il tradimento cede ai suoi umori mutevoli, e denuncia il marito al delegato Spanò.
Quest'ultimo cerca di sottrarsi all'ingrato compito: il marito di Beatrice è il Cavaliere, e coglierlo in flagrante sarebbe un suicidio professionale. Il primo atto si chiude con la visita di un altro personaggio, Ciampa, marito dell'amante del Cavaliere, che cerca di far desistere Beatrice.
Il secondo atto si apre sullo sfondo dell'arresto del Cavaliere e dell'amante Nina. Nonostante il delegato Spanò si sia tirato fuori per non compromettersi, cerca di imbrogliare le carte negando che l'arresto sia stato motivato dall'adulterio.
Lo spettacolo prosegue tra ribaltamenti, inganni e pubbliche umiliazioni, che porteranno alla conclusione più semplice: spesso esporre la verità è talmente problematico che negarla è l'unica soluzione per dormire sereni.
Inquadrato nella rassegna diretta da Orazio Bottiglieri, lo spettacolo è dello scrittore e autore teatrale Luigi Pirandello e il titolo si riferisce al berretto portato dal buffone, il copricapo della vergogna ostentato davanti a tutti.
Durante la commedia diversi personaggi si trovano in una situazione paradossale e senza possibilità di fuga: lo spettacolo si apre con Beatrice, che dopo il tradimento cede ai suoi umori mutevoli, e denuncia il marito al delegato Spanò.
Quest'ultimo cerca di sottrarsi all'ingrato compito: il marito di Beatrice è il Cavaliere, e coglierlo in flagrante sarebbe un suicidio professionale. Il primo atto si chiude con la visita di un altro personaggio, Ciampa, marito dell'amante del Cavaliere, che cerca di far desistere Beatrice.
Il secondo atto si apre sullo sfondo dell'arresto del Cavaliere e dell'amante Nina. Nonostante il delegato Spanò si sia tirato fuori per non compromettersi, cerca di imbrogliare le carte negando che l'arresto sia stato motivato dall'adulterio.
Lo spettacolo prosegue tra ribaltamenti, inganni e pubbliche umiliazioni, che porteranno alla conclusione più semplice: spesso esporre la verità è talmente problematico che negarla è l'unica soluzione per dormire sereni.
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