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La Casta Diva e non solo: a Catania il "Bellini Festival" tra eventi e concerti in omaggio al grande compositore

  • Vari luoghi della città - Catania
  • 23, 25 settembre 2019
    10, 15, 24, 28, 31 ottobre 2019
    3, 4 novembre 2019 (evento concluso)
  • Consultare il programma
  • Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti (alcuni concerti a pagamento)
  • Info e prenotazioni chiamando il numero 06 81907218
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La redazione

Vincenzo Bellini

L’undicesima edizione del "Bellini Festival", il festival belliniano che ogni anno rende omaggio a Vincenzo Bellini a Catania, sua città natale, inizia nel giorno dell’anniversario della sua morte, il 23 settembre, per poi concludersi come tradizione con il concerto programmato in Duomo alle 20 del 4 novembre, quest’anno 218° anniversario della nascita.

Il festival viene inaugurato lunedì 23 settembre alle 17.30 nella Sala Esedra del Teatro Romano di Catania con la conferenza “Bellini: ieri, oggi, domani”. Alla conferenza, aperta al pubblico, parteciperanno illustri personalità del mondo della cultura e delle istituzioni, tra cui il professore Domenico De Meo, considerato il massimo esperto mondiale dell’opera di Vincenzo Bellini.

Dal 25 settembre al 3 novembre, in calendario, una serie di concerti dedicati allo straordinario universo della melodia belliniana, presso la Badia di Sant’Agata e la Chiesa di San Camillo dei Mercedari (leggi il programma completo).

Il "Bellini Festival" è stato fondato a Catania nel 2009 dal regista e scenografo Enrico Castiglione insieme alla Provincia di Catania, in collaborazione col Comune di Catania, la Regione Siciliana, l’E.A.R. Teatro Massimo Bellini, l’Università degli Studi e l’Arcivescovado.

Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini, compositore italiano, tra i più celebri operisti dell'800, nasce a Catania il 3 novembre 1801. Studia musica a Catania, poi a Napoli (1819). Tra i suoi maestri vi è Nicola Antonio Zingarelli, che lo indirizza verso lo studio dei classici. Conosce il calabrese Francesco Florimo, con cui instaura una profonda e duratura amicizia; Florimo diventerà bibliotecario del conservatorio di Napoli e sarà biografo dell'amico Bellini, prematuramente scomparso.

Tra le sue prime composizioni, in questo periodo, vi sono opere di musica sacra, alcune sinfonie e alcune arie per voce e orchestra, tra cui la celebre "Dolente immagine", oggi nota per i successivi adattamenti per voce e pianoforte. Presenta nel 1825 al teatrino del conservatorio "Adelson e Salvini", sua prima opera e lavoro finale del corso di composizione. Solo un anno dopo con "Bianca e Fernando", arriva il primo grande e inaspettato successo. Per non mancare di rispetto al principe Ferdinando di Borbone, l'opera va in scena al teatro San Carlo di Napoli con il titolo modificato in "Bianca e Gernando".

Nel 1827 gli viene commissionata un'opera da rappresentare al Teatro alla Scala di Milano. Bellini lascia Napoli e anche Maddalena Fumaroli, la ragazza di cui è innamorato ma che non aveva potuto sposare a causa dell'opposizione del padre.

A Milano vanno in scena "Il pirata" (1827) e "La straniera" (1829) ottenendo clamorosi successi; nelle pagine della stampa milanese dell'epoca si può apprezzare come Bellini fosse considerato l'unico operista italiano con uno spiccato stile personale in grado di tener testa a quello di Gioacchino Rossini.

"Zaira" nel 1829, rappresentata a Parma, ottiene meno fortuna: sembra che lo stile di Bellini mal si adattasse ai gusti del tradizionalista pubblico di provincia. Delle opere successive le più riuscite sono quelle scritte per il pubblico di Milano: "La sonnambula" (1831), "Norma" (1831) e "Parigi" (I puritani - 1835).

Nello stesso periodo compone anche due opere per il teatro La Fenice di Venezia: "I Capuleti e i Montecchi" (1830), per i quali adatta parte della musica scritta per "Zaira", e la poco fortunata "Beatrice di Tenda" (1833).

La svolta decisiva nella sua carriera come nella sua evoluzione artistica coincide con il suo trasferimento a Parigi. Qui Vincenzo Bellini entra in contatto con alcuni dei più grandi compositori d'Europa (tra cui Fryderyk Chopin); pur conservando intatta l'ispirazione melodica di sempre, il linguaggio musicale dell'italiano si arricchisce di colori e soluzioni nuove.

A Parigi compone numerose romanze da camera di grande interesse, alcune delle quali in francese. E' ormai maturo e pronto per comporre un'opera in francese per il Teatro dell'Opéra di Parigi: purtroppo la carriera e la sua vita vengono stroncate alla giovane età di 33 anni, da un'infezione intestinale probabilmente contratta qualche anno prima.

Vincenzo Bellini viene sepolto vicino a Chopin e Cherubini nel cimitero Père Lachaise, dove la salma rimarrà per oltre quarant'anni, fino al 1876, quando verrà portata nel Duomo di Catania.

A partire dal 1985 fino all'entrata in vigore dell'Euro, la banconota italiana da 5mila Lire ha mostrato la raffigurazione del volto di Vincenzo Bellini.
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