All'Oratorio dei Bianchi torna alla luce l'opera di Procopio Serpotta: le visite notturne a Palermo

L'Oratorio dei Bianchi a Palermo
L'Oratorio dei Bianchi - capolavoro del Serpotta - torna ad aprire le sue porte ai visitatori in occasione di RestART, il festival che apre in notturna alcuni dei più bei siti di Palermo.
Le visite sono in programma dal 9 luglio al 28 agosto, ogni venerdì e sabato, con turni ogni mezz'ora dalle 19.30 alle 23.30 prenotando il proprio ticket online sul sito della manifestazione oppure (se disponibile) direttamente sul posto a partire dalle ore 18.00.
Per chi non usa la carta di credito è possibile usufruire del delivery ticketing inviando una mail a info@restartpalermo.it e richiedendo il recapito del biglietto a domicilio e il pagamento in contanti a domicilio (con 1 euro aggiuntivo).
Le vicende del complesso monumentale dell'Oratorio dei Bianchi si estendono per un arco di circa dieci secoli, in un'affascinante stratificazione di interventi strettamente legati alle vicende storiche e politiche della città.
Grazie a Restart, inoltre, torna alla luce la Statua del Re, un’opera in stucco datata e firmata da Procopio Serpotta. Il restauro, promosso dagli Amici dei Musei Siciliani, va in scena prprio all'Oratorio dei Bainchi ed è stato reso possibile grazie al contributo della Fondazione Sicilia.
La Statua del Re, così come veniva denominata l’opera nelle pieghe dimenticate delle fonti del tempo, si presenta nella sua nuova collocazione all’Oratorio dei Bianchi.
Realizzata in stucco, essa poggia sul suo piedistallo su cui è incisa un’iscrizione oggi lacunosa, che riporta la data 1727, il nome del probabile committente e il nome dell’autore, Procopio Serpotta.
L’insieme supera in altezza i due metri, enfatizzati dalla visione dal basso del nuovo allestimento espositivo. La statua mostra una figura virile in abbigliamento militare da cerimonia con corazza e gorgiera, la mano al fianco e l’altra a impugnare il bastone, rivolto verso l’esterno in basso.
Dopo quasi venti anni di giacenza nei depositi dell’Oratorio dei Bianchi, la statua in stucco di Procopio Serpotta ritorna a dominare la scena dallo scalone dell’Oratorio.
La statua era collocata originariamente in esterno sul prospetto del “Palazzo del Re”, demolito nel 1936 per la realizzazione dell’attuale via Roma. La statua del Re è l’unica opera a carattere laico che l’erede del grande stuccatore Giacomo ha realizzato nella città di Palermo e raffigurante il giovane Re Filippo II figlio di Carlo V, ritorna a dominare la scena dallo scalone dell’Oratorio.
Procopio Serpotta Figlio naturale di Giacomo Serpotta e di una donna sconosciuta, Procopio si formò nella bottega paterna, apprendendo soprattutto la tecnica dello stucco nella quale la famiglia dei Serpotta si era affermata.
Collaborò a varie imprese decorative a Palermo, in collaborazione con il padre e con il fratello di questi, Giuseppe.
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