"Aedi - Storytelling Fest" (versione autunnale): tre giorni di spettacoli gratuiti al Museo Riso
Salvo Piparo
La rassegna Aedi - Storytelling Fest, con la direzione artistica di Salvo Piparo, dopo il successo della prima edizione torna in scena con una programmazione, dal 18 al 20 novembre, inserita nella manifestazione "Autunno al Riso", promossa e ospitata dal Museo regionale d'arte moderna e contemporanea Palazzo Riso, Sala Kounellis.
"Aedi", con una programmazione pensata ad hoc, rievoca un mondo perduto per ritrovarsi, oggi, attraverso la messa in scena degli spettacoli.
Un’impresa ardua, affidata a voci, a loro volta fuori dal tempo e di diversa natura, tra i quali: Dante, Capuana, Ariosto, Giufà, il mare e autori moderni.
Autori e presenze distanti per poetica l’uno dall’altro: uno piccolo, l’altro immenso, uno stolto, l’altro profondo, che convergeranno in un punto d’incontro: l’essere aedi, cantori di sogni, di memorie sbiadite, palombari di quelle storie mediterranee sommerse che ritornano ancora attuali.
Venerdì 18 novembre - ore 21.00
Ad aprire la rassegna è "La fata matematica", lo spettacolo scritto e diretto da Valeria Patera. A dar voce alla protagonista, Ada Byron Lovelace, la donna che sognò il computer, l’attrice Galatea Ranzi, con la partecipazione, in video proiezione, di Gianluigi Fogacci.
Sabato 19 novembre - ore 21.00
È la volta di "Io e Dante", di e con Salvo Piparo, con le musiche originali di Michele Piccione. Nato da una famiglia della piccola nobiltà, Dante è stato poeta e prosatore, teorico letterario e pensatore politico, ed è considerato il padre della letteratura italiana. Accanto a questa visione universalmente riconosciuta Salvo Piparo delinea, con la personalissima cifra artistica che lo contraddistingue, un aspetto nuovo del poeta Vate, irriverente e contemporaneo.
Domenica 20 novembre - ore 19.00
A chiudere la programmazione è "Ciclopu", di e con Gaspare Balsamo. Lo spettacolo, liberamente ispirato al libro IX dell’Odissea, intreccia, attraverso una drammaturgia originale scritta e orale, alcuni racconti tipici della narrazione siciliana. Tutta la performance, sia nelle forme che nei contenuti, si basa sui modelli e sulle tecniche di rappresentazione tipiche della matrice teatrale siciliana: il cunto, la narrazione epica, la recitazione con le voci dell’opera dei pupi, la declamazione e alcuni dei repertori tipici della letteratura popolare orale.
"Aedi", con una programmazione pensata ad hoc, rievoca un mondo perduto per ritrovarsi, oggi, attraverso la messa in scena degli spettacoli.
Un’impresa ardua, affidata a voci, a loro volta fuori dal tempo e di diversa natura, tra i quali: Dante, Capuana, Ariosto, Giufà, il mare e autori moderni.
Autori e presenze distanti per poetica l’uno dall’altro: uno piccolo, l’altro immenso, uno stolto, l’altro profondo, che convergeranno in un punto d’incontro: l’essere aedi, cantori di sogni, di memorie sbiadite, palombari di quelle storie mediterranee sommerse che ritornano ancora attuali.
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Sul palcoscenico si alternano, in ordine di programmazione, Galatea Ranzi, Salvo Piparo con Michele Piccione, Gaspare Balsamo.Venerdì 18 novembre - ore 21.00
Ad aprire la rassegna è "La fata matematica", lo spettacolo scritto e diretto da Valeria Patera. A dar voce alla protagonista, Ada Byron Lovelace, la donna che sognò il computer, l’attrice Galatea Ranzi, con la partecipazione, in video proiezione, di Gianluigi Fogacci.
Sabato 19 novembre - ore 21.00
È la volta di "Io e Dante", di e con Salvo Piparo, con le musiche originali di Michele Piccione. Nato da una famiglia della piccola nobiltà, Dante è stato poeta e prosatore, teorico letterario e pensatore politico, ed è considerato il padre della letteratura italiana. Accanto a questa visione universalmente riconosciuta Salvo Piparo delinea, con la personalissima cifra artistica che lo contraddistingue, un aspetto nuovo del poeta Vate, irriverente e contemporaneo.
Domenica 20 novembre - ore 19.00
A chiudere la programmazione è "Ciclopu", di e con Gaspare Balsamo. Lo spettacolo, liberamente ispirato al libro IX dell’Odissea, intreccia, attraverso una drammaturgia originale scritta e orale, alcuni racconti tipici della narrazione siciliana. Tutta la performance, sia nelle forme che nei contenuti, si basa sui modelli e sulle tecniche di rappresentazione tipiche della matrice teatrale siciliana: il cunto, la narrazione epica, la recitazione con le voci dell’opera dei pupi, la declamazione e alcuni dei repertori tipici della letteratura popolare orale.
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