“Ad Calvariam”, video-scultura dell’artista Dario Denso Andriolo ispirata all’iconografia del Christus patiens

L’opera “Ad Calvariam” di Dario Denso Andriolo, presentata alla chiesa di santa Maria dello Spasimo come evento collaterale di Manifesta12 e #anteprima I-design, trova nuovo allestimento in un altro suggestivo monumento, la cripta di San Matteo, luogo di sepoltura di artisti quali Vito D’Anna (1718-1769) e Giacomo Serpotta (1652-1732), dalle ore 19 di venerdì 7 dicembre.
L’installazione, promossa da I-design e dall’associazione Amici dei Musei Siciliani, e a cura di Maria Luisa Montaperto, si lega a doppio filo con il capolavoro di Raffaello, lo “Spasimo di Sicilia” (1517), oggi custodito al Prado di Madrid e originariamente destinato alla chiesa omonima palermitana.
La dolorosa salita al Calvario, descritta con grande intensità dall’artista urbinate, si converte e si condensa in una figurazione estremamente sintetica, carica di pathos e intenso magnetismo, in grado di raccontare in chiave contemporanea l’universalità del dolore e delle sofferenze umane.
Un incrocio destrutturato di bianchi volumi diviene schermo per la visione drammatica della Passione, che si eternizza nel tempo presente mettendo a nudo un conflitto umano e sociale in cui il tempo sembra arrestarsi, retrocedere e poi riprendere forma.
La mostra "Ad Calvariam" di Dario Denso Andriolo è stata prorogata fino al 22 aprile.
L’installazione, promossa da I-design e dall’associazione Amici dei Musei Siciliani, e a cura di Maria Luisa Montaperto, si lega a doppio filo con il capolavoro di Raffaello, lo “Spasimo di Sicilia” (1517), oggi custodito al Prado di Madrid e originariamente destinato alla chiesa omonima palermitana.
La dolorosa salita al Calvario, descritta con grande intensità dall’artista urbinate, si converte e si condensa in una figurazione estremamente sintetica, carica di pathos e intenso magnetismo, in grado di raccontare in chiave contemporanea l’universalità del dolore e delle sofferenze umane.
Un incrocio destrutturato di bianchi volumi diviene schermo per la visione drammatica della Passione, che si eternizza nel tempo presente mettendo a nudo un conflitto umano e sociale in cui il tempo sembra arrestarsi, retrocedere e poi riprendere forma.
La mostra "Ad Calvariam" di Dario Denso Andriolo è stata prorogata fino al 22 aprile.
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