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Chiesa di San Matteo Apostolo al Cassaro

Indirizzo
Via Vittorio Emanuele 295
90133 Palermo - Vedi mappa
Visite
Tutti i giorni, ore 10-18
Ingresso
1 euro (ingresso con contributo)
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La redazione

Chiesa di San Matteo a Palermo

La Chiesa di San Matteo al Cassaro sorge su corso Vittorio Emanuele, poco dopo piazza Vigliena, e rappresenta uno dei più insigni esempi del barocco palermitano. Lo sfarzo che caratterizza il tempio è conseguenza delle generosissime elargizioni donate dai fedeli che ne permisero così il sontuoso progetto.

Fu iniziata nel 1633 dalla confraternita dei Miseremini, e la consacrazione risale al 1647 . La facciata è interamente in marmo bigio, costruita come enfatico e sfarzoso apparato di celebrazione, ed  è opera congiunta di Carlo D'Aprile e Gaspare Guercio, che la terminarono nel 1622. È divisa in tre ordini sovrapposti, dotata di marcate membrature e ornamenti raffinati e fastosi, anch'essi frutto della maestri dei due architetti, che erano anche scultori delle statue che adornano la facciata sulla porta e al secondo ordine.

L'interno è in linea con lo stile cinquecentesco, a croce latina con volte ampie e spaziosa cupola, mentre colonne doriche di discreta eleganza si sviluppano nella sobria pianta dell'edificio. La decorazione pittorica vi si sovrappose lungo il corso del XVIII secolo, in seguito all'aggiunta degli altari laterali; lavori, questi, che comportarono una nuova riconsacrazione dell'edificio nel 1775.

Gli altorilievi sulla porta e sui pilastri e le quattro statue che simboleggiano la Fede, la Speranza, la Giustizia e la Carità, sono opera di Giacomo Serpotta, gli stucchi dorati sono di Bartolomeo Sanseverino, i bellissimi affreschi nelle volte della navata centrale e nella cupola sono fiore all'occhiello della produzione di Vito D'Anna. Vi si trovano anche opere di Pietro Novelli e Domenico Gagini.

La grande cripta sottostante, ricavata nella parte inferiore della navata centrale, ha ospitato per volere dello stesso, le spoglie di Giacomo Serpotta morto nel 1732. In essa sono presenti i loculi in marmo muniti di poggia capo dove erano seppelliti i morti sin dal 1714. Tra i personaggi illustri sepolti in passato si annoverano Vito D'Anna e Olivio Sozzi, i cui corpi non si trovano più nella loro collocazione originaria, ma in ossari comuni.