A Palermo le strepitose atmosfere jazz: "Chicago, il musical" al Teatro Al Massimo
Da sinistra: Giulia Sol (Roxie Hart), Brian Boccuni (Billy Flynn), Stefania Rocca (Velma Kelly), Chiara Noschese (Mama Morton)
Organizzato e promosso da Eventi Olimpo in collaborazione con Arena Eventi, un mix unico fatto di jazz ruggente, canzoni spettacolari e coreografie sorprendenti. Uno show emozionante e coinvolgente che va in scena lunedì 25 e martedì 26 marzo al teatro "Al Massimo" di Palermo, alle 21.00.
PROMO BALARM. Olimpo eventi ed Arena eventi in collaborazione esclusiva con Balarm offrono ai lettori la possibilità di assistere al musical con uno sconto del 50% sul costo intero del biglietto: 28,75 euro (poltronissima, invece che 57,50 euro), 23 euro (poltrona, invece che 46 euro), 17,25 euro (galleria e palchi, invece che 34,50 euro).
Per ottenere lo sconto sui 100 biglietti disponibili è necessario inviare un messaggio WhatsApp al numero 388 3479909, entro le ore 18.00 di martedì 26 marzo, scrivendo la dicitura "PROMO CHICAGO MUSICAL PALERMO" e specificando i nomi e cognomi (quindi anche più individui) delle persone interessate alla promo.
Sul palco: Stefania Rocca (Velma Kelly), Chiara Noschese (Mama Morton), Giulia Sol (Roxie Hart), Brian Boccuni (Billy Flynn), Cristian Ruiz (Amos Hart) e Luca Giacomelli Ferrarini (Mary Sunshine).
La regia è di Chiara Noschese. Coreografie di Franco Miseria, Direzione Musicale: Andrea Calandrini, Scene: Lele Moreschi, Costumi: Ivan Stefanutti, Disegno Fonico Armando Vertullo, Disegno Luci: Francesco Vignati. Traduzione, adattamento e versi italiani: Giorgio Calabrese.
LA TRAMA
Chicago, anni Venti.
La star del vaudeville Velma Kelly (Stefania Rocca) uccide la sorella Veronica ed il marito Charlie dopo averli sorpresi a letto insieme. Anche la ballerina di fila Roxie Hart (Giulia Sol) viene arrestata. Ha freddato l’amante fedifrago Fred Casely, assiduo frequentatore del nightclub in cui lei e Velma si esibivano.
Le due uniscono le forze con l’astuto avvocato Billy Flynn (Brian Boccuni) e complottano rapidamente per riconquistare la libertà e la fama.
Considerato uno degli spettacoli teatrali più noti di Broadway, "Chicago il musical" è anche fra i più celebri e longevi. In oltre venticinque anni, è stato rappresentato in trentasei Paesi con un invidiabile il palmarès di premi. Sei Tony Awards per “Miglior regia”, “Miglior coreografia” e “Miglior revival di un musical”; due Olivier Awards; un Grammy e migliaia di standing ovation.
Scritto da tre autori d’eccellenza come John Kander, Fred Ebb e Bob Fosse, è prodotto da “Stage Entertainment” e Matteo Forte.
«Abbiamo deciso di produrre Chicago» spiega Matteo Forte, amministratore delegato di Stage Entertainment «per tre motivi. Il primo, e più rilevante, è come di consueto il risultato della ricerca di mercato. La realizziamo sui nostri clienti due volte l’anno prima di scegliere cosa portare in scena e Chicago ha ottenuto il punteggio più alto. Il secondo è legato ad un tema purtroppo ricorrente e molto attuale nel mondo dello spettacolo e perfettamente rappresentato dal movimento del “me too”.
Ovvero l’importanza che i rapporti professionali nel settore dell’intrattenimento siano trasparenti, puliti, costruiti sul talento, la competenza e il merito. Il terzo motivo è il tempo. L’ultima volta che questo spettacolo è andato in scena risale infatti a venti anni fa, nella versione con Luca Barbareschi. Ma, come conferma la ricerca di mercato, il pubblico vuole rivederlo».
Una storia universale di fama e fortuna, e quelle canzoni indimenticabili che trasporteranno lo spettatore nella ruggente metropoli dell’Illinois. La Chicago underground degli anni Venti, che sembra oggi.
Un italian style con momenti di denuncia sul ruolo ambiguo dei media e lo svilimento della giustizia.
«Chicago si incastra perfettamente in un’epoca come quella attuale - sottolinea la regista Chiara Noschese -. Dove essere un caso e finire sulle prime pagine dei giornali o diventare virali nel web sembra la necessità primaria. Me lo immagino violento, colorato, un’esplosione di eventi a tinte forti. In un mondo che è come un circo, eccessivo e irriverente, privo di etica e carico di intrighi. Con la notorietà che esplode quanto più estremo è il crimine. Uno specchio grandguignolesco del nostro tempo».
«Ho sempre amato cimentarmi in generi diversi conclude Stefania Rocca «Con ruoli che consentono ad un’attrice di interpretare in maniera poliedrica il rapporto con il corpo. Così come la voglia di comunicare con lo sguardo e con la voce.
Il musical è una prova che raccoglie tutti questi elementi in maniera estrema e sfidante».
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