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Se le panchine a Palermo parlano siciliano: quella parolaccia nascosta in via Amari

Grazie ad un video di Enzo Di Girolamo su TikTok vediamo Palermo come mai prima d'ora: se arrivi fino alla fine capisci qual è

Alice Marchese
Giornalista
  • 25 ottobre 2024

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Ci passi tutti i giorni, ma non te ne sei mai accorto. C'è chi dice "caos", chi non si rassegna, chi ride e chi si sorprende di non averlo mai notato prima d'ora pur andando lì ogni giorno.

Ma si sa, le cose per essere comprese non possono essere osservate soltanto da una prospettiva, ma bisogna avere una visione più ampia per acquisire maggiore consapevolezza di quanto sta accadendo. O di come siano state messe le panchine in via Amari a Palermo.

Che sia per lavoro o per una passeggiata, è impossibile non conoscere quella zona. Punto di snodo tra il centro e il porto, la famosissima via nasconde un significato visibile soltanto dall'alto che lascia poco spazio al dubbio. A confermare tutto questo è Enzo Di Girolamo nel suo video su TikTok con didascalia "solo i palermitani sapranno leggere cosa c'è scritto in questo video".

Ovviamente le risposte non tardano ad arrivare e contro ogni aspettativa a capire cosa ci cela dietro alla disposizione delle panchine non sono solo i cittadini del capoluogo siciliano.
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Sembrerebbe che la rinomata strada accolga una parola alquanto pittoresca che un palermitano medio utilizza con una certa enfasi nel suo gergo dialettale in svariati contesti.

Ad esempio quando non vuole svolgere una mansione perché non la considera un proprio dovere e impulsivamente delega a qualcun altro per mera giustizia. Dopo suddetta espressione segue il "fattilla tu" che rincara la dose.

Oppure quando si inorgoglisce di come abbia superato una situazione decisamente complessa, da gestire contro ogni avversità e previsione a lui sfavorevole. È lì che entra in gioco la parolina magica.

Nonostante la natura del termine sia prettamente siciliana, è comunque chiara a tutti. La bellezza del linguaggio è la sua capacità di valicare confini geografici e di fondersi con altre lingue o modi di dire differenti dai nostri. L'universalità è una caratteristica preziosa da custodire, ma anche una via che ti dice "Sei Un Caro Amico" non è male.
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