ITINERARI E LUOGHI
Qui cresceva abbondante il sedano selvatico: il Modione e altre perle nascoste della Sicilia
Un ambiente che merita di essere visto. Da vivere e gustare con passeggiate semplici. Un mix tra storia e natura. La zona di Bigini è fertile, con corsi d'acqua e tanti segreti da svelare
Ponte sul passaggio del fiume Modione (foto S. Di Chiara)
Castelvetrano e il suo territorio mostrano alcune perle nascoste. In contrada Bigini, nota anche per la presenza della torre, alcuni particolari la rendono tra i luoghi panoramici e di maggiore splendore del circondario. Il passaggio del fiume Modione rappresenta una suggestione che merita una menzione a parte. Nasce dalla contrada Tre Serroni (S.Ninfa) e dopo un passaggio nel territorio partannese raggiunge le campagne castelvetranesi per continuare il suo corso e sfociare nel mar Mediterraneo.
È lungo circa 27 chilometri. Gli antichi greci lo chiamarono Selinus e nelle sue sponde cresceva abbondante il sedano selvatico (selinon). Sorgeva anche uno dei due porti di Selinunte, in gran parte interrato, ma dal quale oggi risultano ancora dei grossi basolati. Lungo il fiume erano presenti ben 14 mulini. Nell’atmosfera elettrizzante del passaggio di Bigini, il Modione assume una colorazione diversa e affiora uno scenario splendido che lascia poco spazio all'improvvisazione e contagia tutti.
Dal ponte si può raggiungere un seconda infrastruttura (ponte di Bigini). In questo caso è sconsigliato il suo passaggio per la mancanza di barriere di sicurezza. Proseguendo verso sud e superato il viadotto ferroviario, delle mura delimitavano il passaggio dei convogli dove un’apertura con alcuni scalini si affaccia verso il fiume. Un terrazzo a cielo aperto senza remore alcuna, in grado di offrire la sintesi perfetta della natura racchiusa in un angolo. A metri 204 di altezza tutto diventa bello, avvolti dall’incantevole presenza di alcuni uccelli in volo.
Il letto del fiume si rende protagonista del territorio. Solo gli scatti fotografici possono immortalare con tempismo quel lembo di territorio sconosciuto. Nonostante la quota collinare, la zona è caratterizzata da alcuni dettagli che non bisogna lasciarsi scappare. Oltre alle grotte citate, anche un rudere a cui è stato rubato un portale, le distese di uliveti nelle campagne castelvetranesi, il paesino di S.Ninfa e soffermarsi alcuni minuti ad ammirare e ascoltare i suoni vibranti emessi dalla natura. Sembra un mondo distante da quello che viviamo quotidianamente, affollato prevalentemente dai fenomeni ambientali presenti.
Gli insediamenti passati (scavi di Mingazzini a pochi chilometri) hanno caratterizzato in epoche lontane quel luogo. È stato valorizzato per la posizione florida e la presenza delle acque. Gli studi hanno prodotto alcune testimonianze e forse, oggi, mancano quei tasselli che completino il mosaico e diano una giusta lettura socio-storica
Il terrazzo sul Modione è il tipico esempio di un vissuto non soggetto a ripercussioni umane. L’uomo si è calato silenziosamente ( tranne con l’installazione di alcune pale eoliche) nel territorio e accettato le conseguenze imposte dall’ambiente senza regole ben precise. Un'affermazione che indica un percorso di valorizzazione sensibile che possa distanziarsi dal male imposto dalla sete di potere.
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