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Palermo lontana dagli occhi e vicino al cuore di Angelo Duro: "La amo perché non ci vivo"
Il comico ha postato sui social un monologo in cui porta a galla le problematiche che contraddistinguono il capoluogo siciliano in un pot-pourri di luoghi comuni
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Palermo lontana dagli occhi e vicino al cuore. Così Angelo Duro torna a far parlare di sé.
Il comico palermitano ha postato sul suo profilo Instagram un monologo, tratto da un suo spettacolo, in cui parla della città che gli ha dato i natali.
«L'anno scorso ho festeggiato dieci anni - esordisce - che non vivo nella mia città. Ho fatto pure i fuochi d'artificio». Con la sua ironia sottile e tagliente, afferma di amare Palermo solo e soltanto perché non ci abita più: «Quando ci vivevo mi faceva schifo, adesso mi piace».
Tra una battutina e l'altra, porta a galla le problematiche che contraddistinguono il capoluogo siciliano in un pot-pourri di luoghi comuni: «Non potevo rimanerci - afferma - perché il sud non cresce è chiuso, arrogante, orgoglioso di essere così. Senza lavoro, senza soldi, senza futuro».
Per un attimo finge di essere austriaco: «Vivo in un posto in cui non ti rubano in casa, c'è il lavoro, gli ospedali funzionano, che schifo!».
E ribalta con ironia i pregi dei meridionali: «Al sud siamo più accoglienti? Direi invadenti. Devi avere per forza rapporti sociali perché poi vuoi chiedere favori in cambio».
La comicità provocante di Angelo Duro, spesso lo porta al centro delle polemiche.
Quest'estate, a Taormina, - aiutato da un imprenditore locale - aveva imbrattato i manifesti del suo spettacolo con dei simboli fallici.
In quell’occasione era nato un vero scontro con il sindaco di Taormina, Cateno De Luca. Due le multe per il comico palermitano e il divieto di vendere il suo merchandising davanti al teatro.
Il comico palermitano ha postato sul suo profilo Instagram un monologo, tratto da un suo spettacolo, in cui parla della città che gli ha dato i natali.
«L'anno scorso ho festeggiato dieci anni - esordisce - che non vivo nella mia città. Ho fatto pure i fuochi d'artificio». Con la sua ironia sottile e tagliente, afferma di amare Palermo solo e soltanto perché non ci abita più: «Quando ci vivevo mi faceva schifo, adesso mi piace».
Tra una battutina e l'altra, porta a galla le problematiche che contraddistinguono il capoluogo siciliano in un pot-pourri di luoghi comuni: «Non potevo rimanerci - afferma - perché il sud non cresce è chiuso, arrogante, orgoglioso di essere così. Senza lavoro, senza soldi, senza futuro».
Per un attimo finge di essere austriaco: «Vivo in un posto in cui non ti rubano in casa, c'è il lavoro, gli ospedali funzionano, che schifo!».
E ribalta con ironia i pregi dei meridionali: «Al sud siamo più accoglienti? Direi invadenti. Devi avere per forza rapporti sociali perché poi vuoi chiedere favori in cambio».
La comicità provocante di Angelo Duro, spesso lo porta al centro delle polemiche.
Quest'estate, a Taormina, - aiutato da un imprenditore locale - aveva imbrattato i manifesti del suo spettacolo con dei simboli fallici.
In quell’occasione era nato un vero scontro con il sindaco di Taormina, Cateno De Luca. Due le multe per il comico palermitano e il divieto di vendere il suo merchandising davanti al teatro.
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