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"Palermo è una città che non morirà mai": l'omaggio (social) di Daniele Ciniglio
Dopo una vacanza nel capoluogo siciliano, Daniele Ciniglio, video creator diventato famoso dopo aver partecipato a "Italia's Got Talent" rende omaggio alla nostra città
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«Voglio tornare a Palermo, ci sono stato una settimana fa ma già non vedo l'ora di tornarci».
Inizia così il video monologo pubblicato su Facebook da Daniele Ciniglio, il video creator di 29 anni della provincia di Napoli diventato famoso dopo aver partecipato a Italia's Got Talent con il suo monologo sulla camorra.
Dopo una vacanza nel capoluogo siciliano, Daniele ha deciso di omaggiare la città con questo video diventato virale in poco tempo.
«Mi sono sentito a casa - dice Ciniglio -. Perchè lì, per i cittadini, sei un compare. Quando un palermitano mi ha detto "sei mio compare", gli ho detto "ma perchè, ti ho battezzato io?". Da noi il compare è il padrino, da loro l'amico.
L'amico elevato alla figura più importante che ci possa essere: colui che ti battezza. A Palermo invece di farlo con l'acqua, lo fanno con lo zibibbo».
Ciniglio continua parlando di cibo: «Mi manca il profumo della frittura. Palermo numero cinque. Come le 5 euro che ho pagato per mangiare panini panelle e crocchè e arancina.
E attenzione a chiamarla arancina e non con la "o" come a Catania. Io nel dubbio l'ho chiamata palla di riso».
Inizia così il video monologo pubblicato su Facebook da Daniele Ciniglio, il video creator di 29 anni della provincia di Napoli diventato famoso dopo aver partecipato a Italia's Got Talent con il suo monologo sulla camorra.
Dopo una vacanza nel capoluogo siciliano, Daniele ha deciso di omaggiare la città con questo video diventato virale in poco tempo.
«Mi sono sentito a casa - dice Ciniglio -. Perchè lì, per i cittadini, sei un compare. Quando un palermitano mi ha detto "sei mio compare", gli ho detto "ma perchè, ti ho battezzato io?". Da noi il compare è il padrino, da loro l'amico.
L'amico elevato alla figura più importante che ci possa essere: colui che ti battezza. A Palermo invece di farlo con l'acqua, lo fanno con lo zibibbo».
Ciniglio continua parlando di cibo: «Mi manca il profumo della frittura. Palermo numero cinque. Come le 5 euro che ho pagato per mangiare panini panelle e crocchè e arancina.
E attenzione a chiamarla arancina e non con la "o" come a Catania. Io nel dubbio l'ho chiamata palla di riso».
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