ATTUALITÀ
Il no del Commissario. Impugnata la Finanziaria
I lavoratori dell'Eas, senza stipendio, occupano la sede e minacciano di lasciare a secco le provincie di Trapani e Messina. Preoccupazione tra i Forestali
Altra battuta d'arresto per la Finanziaria regionale. Approvata dall’Ars nella seduta dello scorso 27 aprile, la legge di bilancio è stata impugnata dal commissario dello Stato Carmelo Aronica. Il ddl 898 all’articolo 1 co. 2 prevedeva un mutuo da 550 milioni. Secondo il commissario, il decreto viola gli articoli 81, 117 e 119 della Costituzione. Questi articoli prevendono la possibilità per Regioni, enti locali e aziende pubbliche, di “ricorrere all’indebidamento solo per finanziare spese di investimento”.
Una sentenza della Corte costituzionale ha tuttavia sancito la possibilità di ottenere l’autorizzazione per accedere a quel mutuo solo specificando ogni singolo capitolo di bilancio al quale destinare le somme. Alcuni capitoli di bilancio hanno spese non legate a investimenti. Da qui l’impugnativa del Commissario che ha ritenuto inefficace il ddl. Saltano quindi i contributi per i Forestali, il ricorso al mutuo per il finanziamento dell’Ente di sviluppo agricolo e per quello dei consorzi di ripopolamento ittico.
Le conseguenze politiche di questa decisione restano sul tavolo. La mossa del commissario dello Stato commissaria di fatto la Regione siciliana: infatti, l’assenza di bilancio configura la violazione dello Statuto siciliano. Il bilancio e la Finanziaria sono stati approvati senza considerare la somma prevista dal mutuo. Dove reperire i fondi adesso? Il capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici aveva definito queste spese come “spese obbligate”, non obbligatorie, non necessarie quindi a chiudere il bilancio. E’ possibile dunque che la Regione decida di rinunciare a queste spese.
L’impugnativa del commissario Aronica ha già scatenato le proteste. I 170 lavoratori Eas, dell’ente acquedotti hanno deciso di “Occupare la sede”, in via Giacomo Del Duca, a due passi dai Cantieri culturali. I dipendenti minacciano anche di lasciare senz’acqua o con un’erogazione ridotta le provincie di Trapani e Messina. 45 comuni circa, nelle province di Trapani e Messina (e poche unità in provincia di Catania), di 65 mila utenze e di circa 500 mila abitanti rischierebbero di restare senz’acqua. Sarebbe il gesto estremo di una situazione che va avanti da tempo.
«Chiederemo – ha detto Gianni Borrelli della Uil – un incontro con l’assessore Armao e col prefetto. Siamo disposti ad andare fino in fondo con la nostra protesta». L’assemblea dei lavoratori ha stabilito l’organizzazione di un sit-in davanti la prefettura e giorno 9 maggio i lavoratori saranno sotto l’Ars far sentire la loro voce. Ripetono con forza: “Senza stipendio, non si lavora”. «Quello che ci chiediamo – aggiunge Domenico Inga della Cisl – è perché si continui a tenere in piedi un Ente come questo, che è in liquidazione, ma ancora si occupa di gestione, e dove i creditori sono giunti ad aggredire persino il nostro salario accessorio».
Solidarietà ai lavoratori anche dai pensionati Eas. «Sono arrivata all’Eas 40 anni fa – racconta Francesca Spadoni - al mio primo giorno di lavoro, i colleghi stavano scioperando e non mi fecero entrare in sede. Oggi, siamo ancora qui. Purtroppo l’Eas è il simbolo di una Sicilia in cui non cambia mai nulla».
Il presidente Raffaele Lombardo replica con una nota al commissario dello Stato. « Nel pieno convincimento - dice il governatore - che le scelte normative approvate dall'Ars, oltre che legittime, rispondano in modo efficace alle esigenze di comparti essenziali dell'amministrazione e del territorio - dalla forestazione agli interventi infrastrutturali - il governo regionale ha assunto la determinazione di promulgare la legge, a difesa delle competenze legislative della Regione siciliana, in relazione all'infondatezza dei rilievi avanzati dal commissario dello Stato ».
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