ITINERARI E LUOGHI
A due passi da Trapani c'è il "borgo delle cicogne": la loro presenza qui è un mistero
Il territorio è poco battuto. La presenza di una serie di laghetti formatisi nel tempo agevolano il periodo di permanenza di alcuni esemplari che nidificano qui
Le cicogne nel borgo di Berlingeri
Un fenomeno che accade anche nella nostra regione e precisamente nelle zone del siracusano, catanese e nella Piana di Gela dove è presente la colonia spontanea più grande d’Italia. Senza dimenticare la cittadina di Santa Margherita Belice (Lago Arancio).
Eppure, nonostante il lavoro certosino della Lega Italiana protezione uccelli, a ridosso della diga Delia è presente un nido di cicogne poco protetto.
Si cela un mistero (con risposte marginali) sulla loro presenza e la scelta del luogo, gli spazi e le caratteristiche ambientali. Da molti anni, più di un decennio, su un grosso traliccio è posto il nido e, puntualmente, avviene il processo di nidificazione.
Questi esemplari fantastici hanno scelto una zona caratteristica (Berlingieri) immersa tra il verde, la storia, il fiume Arena e diversi tipi di colture.
Essi rientravano in un percorso iniziato nel periodo fascista con la riforma generale dell'agricoltura siciliana. Appartenevano all'ambito del grande disegno di perseguimento della formazione di poderi autosufficienti e dotati di case coloniche.
Ad esso si inseriva anche quello della costruzione di borghi rurali che potessero attirare famiglie di contadini. Proprio all’interno di questo borgo le cicogne hanno trovato spazio durante il periodo di migrazione.
Sono esemplari con particolari caratteristiche: bianche gregarie e coloniali che riescono ad attirare lo sguardo (pochi vista la posizione) dei curiosi.
Il periodo compreso tra marzo-aprile è quello in cui la cicogna depone 5-6 uova covate per 32 giorni da entrambi. Essendo monogami, la coppia vivrà tutta la vita insieme (l'essere umano dovrebbe imparare). Poi, dopo 85 giorni dalla schiusa i piccoli potranno iniziare la migrazione. Il rapporto tra esseri umani e le cicogne ha evidenziato l'intensa comunicazione con la natura.
In passato, i contadini fissavano una ruota di carro ad un palo per formare una piattaforma su cui le cicogne potessero fare il nido tranquillamente. Nelle case in cui era appena nato un bambino veniva acceso il fuoco nonostante fosse già primavera.
L’obiettivo era quello di tenere il piccolo al caldo. Il comignolo attirava le cicogne che dunque sceglievano proprio quella casa per fare il nido.
Il mito della cicogna ha trovato una collocazione in più ambiti. Nell’arte per raffigurare la virtù della pazienza e come simbolo di Cristo che scaccia il male.
Nell’antichità era il simbolo della dea Giunone. Nonostante si sfamassero di pesci, rane ecc.ecc., i greci pensavano che si nutrissero esclusivamente di serpenti. Anche nelle fiabe le cicogne rappresentano un mito per grandi e soprattutto piccoli. È stata sempre considerata credulona, mite e anche vittima degli scherzi altrui.
La loro collocazione a Berlingeri è magari tesa alla tranquillità e lontana da luoghi affollati. Il territorio è poco battuto e la presenza di una serie di laghetti formatisi nel tempo agevolano il periodo di permanenza.
È possibile immortalare i cuccioli appena spiccano il volo e la bellezza dei primi passi mossi è un segno tangibile del ciclo vitale che li attende. Anche il territorio incontaminato è parte fondamentale della crescita e merita le giuste attenzioni.
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